Una conversione sul treno grazie alla recita di un solo Rosario
Nella vita della Venerabile Armida Barelli, leggiamo l’episodio di una conversione ottenuta con il Rosario durante un viaggio in treno.
«Sul direttissimo Milano-Roma… con un libretto in mano legge e medita. Ad un certo punto
tira fuori dalla borsetta la corona e sta per cominciare il Rosario, quando si accorge che
dirimpetto siede una giovane donna pallidissima e triste. Prova subito una grande pietà e
pensa di offrirle ciò che a lei dà sempre un grande sollievo.
– Signora, vuole dire il Rosario con me? – La sconosciuta, molto sorpresa, accetta. Alla fine
della dolce preghiera ha il viso tutto sconvolto.
– Ho recitato questa corona per lei – dice la signorina Armida.
Ne avevo bisogno – mormora la sconosciuta, e scoppia in pianto. – Sono fuggita dalla mia
casa, da mio marito, vado a raggiungere a Roma un uomo. Se la mamma lo sapesse!
La mamma! La signorina afferra quel nome come un’ancora per attraccare la navicella in
naufragio. Mentre il treno corre tra i colli toscani, la giovane donna confessa il suo dramma
e il turbamento che l’ha assalita durante la silenziosa preghiera della sua compagna di
viaggio, turbamento che si è accresciuto fino a scatenare una vera tempesta durante il lento
sgranarsi delle Ave Maria. La signorina riesce a dire parole così persuasive da indurla a
ritornare da sua madre. Anzi, interrompe il suo viaggio, scende a Firenze con la donna
infedele, l’affida a una pensione di suore, poi scrive alla madre perché vada incontro alla
pecorella smarrita».
Il Rosario possiamo recitarlo ovunque, non importa dove e come, se desideriamo la conversione di un nostro familiare o amico, se desideriamo ricevere alcune grazie, non dobbiamo stancarci di recitarlo con tutto il cuore. E’ la preghiera di Maria, l’arma vincente che ci aiuta ad ottenere grandi miracoli, la dolce catena che ci rannoda a Dio proprio come diceva il nostro Beato Bartolo Longo.
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