Un cristiano non può restare fermo
Non si può pensare a un cristiano fermo: un cristiano che rimane fermo è ammalato, nella sua identità cristiana, ha qualche malattia in quella identità. Andate. Camminate. Ecco: un primo atteggiamento dell’identità cristiana è camminare, e camminare anche se ci sono difficoltà, andare oltre le difficoltà.
Come agnelli… Non diventare lupi… Perché, a volte, la tentazione ci fa pensare: ‘Ma questo è difficile, questi lupi sono furbi e io sarò anche più furbo di loro, eh?’. Agnello. Non scemo, ma agnello. Agnello. Con l’astuzia cristiana, ma agnello sempre. Perché se tu sei agnello, Lui ti difende. Non fanno un favore al Signore né alla Chiesa quei cristiani che hanno un tempo di adagio-lamentoso, che vivono sempre così, lamentandosi, di tutto, tristi… Questo non è lo stile del discepolo. Sant’Agostino dice ai cristiani: ‘Vai, vai avanti, canta e cammina!’. Con la gioia: è quello lo stile del cristiano. Annunciare il Vangelo con gioia. E il Signore fa tutto. Invece, la troppa tristezza ci porta a vivere un cosiddetto cristianesimo senza Cristo, cristiani che sono davanti al Sepolcro piangendo, come la Maddalena, ma senza la gioia di aver trovato il Risorto.
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