Tutto voglio consacrare a Gesù
C’è una santa molto particolare che ha tanto amato e contemplato Gesù nelle sembianze di bambino. Era Sto parlando di santa Rosa da Lima che si offrì tutta a Gesù col voto di castità sin dall’età di 5 anni, escalamando spesso: “Tutto voglio consacrare a Gesù”. Coltivava un amore particolare per il mistero della Natività del Signore e vi si preparava con somma diligenza e pietà. Nel corso della novena di Natale faceva nove visite al Santissimo Sacramento, in onore dei nove mesi in cui il Verbo Incarnato dimorò nel grembo purissimo della Vergine Maria.
La sera poi concludeva le sue pratiche di pietà con il seguente atto di offerta: «Offro al mio Gesù pargoletto in dono i miei sospiri, le mie lacrime, i vivi affetti del mio cuore insieme con tutta me stessa. Non voglio che in me rimanga alcuna cosa; tutto, tutto voglio consacrare a Gesù, mio nascente Signore».
Il divino Bambino rispose a tanta devozione apparendole ripetutamente e ogni volta era per lei un fiume di amore e di delizie per le amorose dimostrazioni di Lui, che la conduceva anche alla contemplazione dei più arcani misteri della sua divinità. Quando il dolce Bambino tardava a venire, santa Rosa, dispiaciuta, sfogava il suo cuore afflitto con questi versi: «Chi trattiene il mio Bene? Ritarda troppo, è suonata l’ora terza, ed Lui non viene. Languisco, mi viene a mancare nello spirito, e il cuore si gela. Volto altrove il Diletto a me si cela». Santa Rosa da Lima non risparmiava sospiri e lacrime per Gesù Bambino, ed Egli non fu sordo all’intensità d’amore che ella gli dimostrava.
Concludo inserendo queste bellissime parole di Sant’Alfonso Maria de Liguori, che tanto ha eloggiato e cantato inni a Gesù bambino e che tutti noi dovremmo sempre contemplare nella sua piccolezza, nella sua culla innocente e povera, per riscoprire il suo amore che ha avuto per noi, lasciando il cielo per venirci a salvare. «O dolce, o amabile, e santo mio Bambino, voi per farvi amare dagli uomini non avete saputo più che fare. Basta dire che da Figlio di Dio vi siete fatto figlio dell’uomo; e tra gli uomini avete voluto nascere come tutti gli altri bambini, ma più povero e più avvilito degli altri, eleggendovi una stalla per casa, una mangiatoia per culla, e un poco di paglia per letto». Sant’Alfonso M. de Liguori.
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