Tutto sta nella carità diceva Santa Teresa di Gesù bambino
Quando si pensa a Santa Teresa di Gesù Bambino, non si può che pensare ad una creatura tutta celestiale che affascinata per la sua pacata dolcezza e la sua infantile simpatia e semplicità, col volto illuminato dal dolce sorriso, proprio di chi tutto fa con amore e per amore.
Per Teresa di Gesù Bambino, la carità non è solo un sentimento di benevolenza o di solidarietà verso gli altri. La carità è piuttosto una disposizione interiore che ci porta ad amare gli altri come noi stessi, con lo stesso amore con cui Dio ci ama. La carità non è solo un’azione esteriore, ma un atteggiamento interiore che ci permette di vivere in comunione con gli altri e con Dio.
Ma come possiamo praticare la carità nella vita di tutti i giorni? Santa Teresa di Lisieux ci offre alcuni spunti di riflessione. In primo luogo, la carità ci chiede di essere misericordiosi verso gli altri, di perdonare le loro colpe e di non giudicare mai. Inoltre, la carità ci spinge a essere umili e a riconoscere le nostre limitazioni e i nostri difetti, senza mai pensare di essere superiori agli altri.
Questa carità, questo amore, per essere vero deve portare all’umiltà. In pratica, l’amore non è altro che il fondameno e la sostanza della “PICCOLA VIA” da lei percorsa e presentata. Ella stessa ci fa comoprendere la profondità del carisma da lei ricevuto e donato alla Chiesa, che trova la sua fonte nella Sacra Scrittura. Ecco quanto dice:
“Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle Lettere di San Paolo, per trovarvi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima Lettera ai Corinzi. Trovai così una frase che mi diede sollievo: “Aspirate ai carismi più grandi ed io vi mostrerò una via migliore di tutte”. ( 1 Cor 12,32).
L’apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa stessa carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio.
Avevo trovato finalmente la pace. Considerando il Corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte.
La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non puà mancare il membro necessario e più nobile; il cuore.
Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunciato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue.
Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrò in realtà.
Santa Teresa di Gesù Bambino, nella sua semplicità ci fa comprendere che possiamo avere tutte le virtù, tutti i carismi. Digiunare per quaranta giorni, pregare notte e giorno, ma senza la carità manca il cuore, e un corpo senza cuore, muore, non ha vita. Le mani e i piedi sono le opere, le labbra le preghiere, la mente e il cervello la contemplazione, ma se manca il cuore nessuna delle membra vive. Le più grandi lezioni nascono e scaturiscono dagli animi semplici.
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Bellissima riflessone Grazie.