Tre punti per una buona preghiera
La preghiera come ho sempre detto è una relazione con Dio. Una buona preghiera quindi deve avere per forza tre ingredienti, o meglio, osservare tre punti. Scopriamo quali sono:
I tre punti per una buona preghiera
Se osserviamo questi punti, pregheremo sempre con speranza e non scoraggiati. Quanti pregano già abbattuti, pensando che sia inutile pregare. Per una buona preghiera quindi, non scoraggiata, non demotivata, non dubbiosa, non apatica, sono fondamentali tre punti, che ci aiuteranno ad entrare in un rapporto intimo con Dio, Padre, con Dio Figlio, con Dio Spirito Santo. Con Maria Santissima, gli angeli e i santi.
Cuore
Una buona preghiera ha il cuore, senza di esso non può essere buona, ma solo un accumulo di parole: “Quando pregate, non usate tante parole come fanno i pagani: essi pensano che a furia di parlare Dio finirà per ascoltarli”. C’è bisogno quindi di cuore, e quando dico cuore, intendo, aprirlo, per donare ciò che abbiamo dentro al Signore e per ricevere ciò che Lui vuole donarci.
Possiamo dire che il cuore è il posto dove incontriamo Dio. E’ la stanza dove Dio si rivela alla nostra anima.
Quando si prega con un cuore aperto, riusciamo a sentire forte la preghiera, riusciamo a dare ali alla preghiera. In questo modo, noi creiamo relazione con Dio.
All’inizio può risultare difficile, soprattutto perché spesse volte non si sa da dove partire. Tanti infatti sentono il desiderio di approfondire il rapporto con Cristo Gesù ma non sanno come fare. Altri invece non si sforzano a mettere il cuore e quindi pregano solo vocalmente senza nemmeno capire cosa stanno dicendo. Questo modo di pregare porta a numerevoli distrazioni anche volontarie, porta a stancare e di sicuro non sarà una buona preghiera anzi molto probabilmente sarò sterile.
A volte mi capita sentire le donne anziane che insieme in chiesa pregano a cantilena, quante parole senza senso si pronunciano, perché imparate male e essendo dette a memoria, non si accorgono nemmeno dell’errore.
Ecco perché molti quando sentono: la parola “Pregare” si spaventano, perché associano ad essa, una noia bestiale. La preghiera è tutt’altra cosa! Pregare in questo modo, senza il cuore, è una preghiera inutile e ci porta a percepire l’assenza di Dio.
E poi abbiamo il coraggio di dire: “Dio non mi ascolta”. Ma come possiamo pretendere che Dio ci ascolti se noi stessi non meditiamo nemmeno ciò che diciamo?
La Parola
Il secondo punto per poter rendere la nostra preghiera profiqua, è quello di inserire all’interno di essa la Parola di Dio. Potrebbe essere sia lo spunto, per poter iniziare a pregare e sia la parte finale, per confermare quanto Dio ci sta accanto e ascolta la nostra supplica.
Analizziamo i due punti:
- Leggere la Parola di Dio all’inizio della preghiera.
- La Parola di Dio risposta al nostro dialogo con Lui.
Il primo punto è proprio per chi non ha dimestichezza per iniziare a pregare, quindi può prendere il Vangelo e leggere qualche brano. Leggiamolo lentamente, e più volte. Da quelle parole prenderemo spunto per rivolgerci a Dio. Ad esempio, il passo del Vangelo dove Pietro chiede a Gesù di comandargli di camminare sulle acque… possiamo usarlo chiedendo al Signore di aiutarci a camminare sulla strada spesso tortuosa, rafforzando la nostra fede per non farci sprofondare, e se proprio ci capiterà di cedere, darci la mano a non affondare, proprio come fece con San Pietro.
Nel secondo punto, diventa diaologo, cioè risposta a quanto abbiamo detto al Signore durante la nostra preghiera. In un dialogo infatti non si parla solo ma si ascolta anche l’altro.
“Dio non smette mai di parlarci, se sappiamo rimanere in silenzio e dedicare del tempo ad ascoltarlo”
Allo stesso modo, un’amicizia può crescere a condizione che sappiamo ascoltare l’altro. “Dio non smette mai di parlarci, se sappiamo rimanere in silenzio e dedicare del tempo ad ascoltarlo nelle Scritture e nel segreto del nostro cuore”. “Dobbiamo imparare ad ascoltarlo come ascoltiamo un amico”. Anche se non sempre comprendiamo il significato delle Sue parole, è importante confidare in Lui. In questo modo, la preghiera sarà alimentata dall’ascolto della Parola.
Spirito Santo
Il terzo punto è quello più importante, cioè prima di iniziare a pregare, dobbiamo invocare lo Spirito Santo, perché ci guidi, ci ispiri per poter fare una buona preghiera. Lo Spirito Santo pregherà in noi, e incendierà il nostro cuore con la sua fiamma d’amore, tanto da provare non solo l’esperienza di aver fatto una buona preghiera, ma anche di sentire la nostra fede più forte, la nostra speranza più viva.
Non c’è preghiera senza la presenza attiva dello Spirito Santo
Non c’è preghiera senza la presenza attiva dello Spirito Santo. Dio invia lo Spirito Santo nel cuore umano, e Questo si configura come un sostegno: “Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene” (Rm 8, 26).
Per addentrarci nella preghiera, non c’è niente di meglio che cominciare invocando lo Spirito Santo perché aiuti, ispiri, sia “l’anima della preghiera”, osserva fra’ Dominique. È per questo che è indispensabile dedicare del tempo per calare nel cuore, per ascoltare Dio e invocare lo Spirito Santo.
Questi tre punti andrebbero messi sempre insieme quindi per una buona preghiera
Speriementeremo anche l’aridità spirituale
Attenzione però, spesso Dio ci mette alla prova, e potrebbe capitare di sentire aridità spirituale, anche quando il nostro cuore è aperto al suo amore. Tranquilli, l’esperienza dell’aridità è comune. Ma non preghiamo per sentire piacere ma per sentirci uniti a Dio. Ciò che conta è rimanere fedeli all’impegno preso.
Esiste un modo efficace di intraprendere e portare avanti il cammino della preghiera?
Per Santa Teresa d’Avila, la prima cosa da fare è capire che la preghiera è “uno scambio di amicizia in cui spesso parliamo, da soli, con Colui che sappiamo che ci ama”. È, quindi, un incontro con Cristo, un momento privilegiato di amicizia con Lui.
Determinazione e costanza
Affinché resti una buona preghiera, dobbiamo essere costanti e determinati. Teniamo sempre presente che la preghiera è una questione di amicizia. In un’amicizia si rimane fedeli. Per non scoraggiarsi, è essenziale “rimanere umili e fiduciosi nei confronti di Colui che ci ama.
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