Subito dopo la consacrazione dell’ostia

«Mi ha fatto capire che suo Figlio era sull’altare dopo la consacrazione dell’ostia»

Sant’Angela da Foligno

Ecco cosa Sant’Angela da Foligno ci racconta, dopo aver vissuto un’esperienza bellissima durante la Santa Messa:

Un giorno ho assistito alla messa e al momento dell’elevazione, nel momento in cui gli assistenti si inginocchiavano, fui rapita nello spirito. La Vergine mi apparve e mi disse: «Figlia mia, prediletta da Dio e mia prediletta, mio Figlio è venuto da te e tu hai ricevuto la sua benedizione.».

Durante la consacrazione dell’ostia

Mi fece capire che suo Figlio era sull’altare dopo la consacrazione dell’ostia. Provai quel che non avevo mai provato, sentii che si trattava di una gioia nuovissima. Infatti, la gioia che risultò da quelle parole fu tale che se mi avessero detto: «Esiste una creatura che possa esprimerla con una qualsiasi parola?», avrei risposto loro: «Non lo so e penso di no.»

L’importanza della Messa

Sant’Angela ci fa comprendere quanto sia importante la Santa Messa dove durante la consacrazione dell’ostia Gesù è vivo e vero in mezzo a noi. Purtroppo oggi riceviamo la Santa Particola con indifferenza, con un cuore freddo, senza che ce ne rendiamo conto, invece dovremmo sentire gioia piena, gioia che trabocca, proprio come lo racconta la santa.

Sicuramente è un dono di Dio vivere la Santa Messa e fare la comunione con piena devozione e fervore, ma noi chiediamo a Gesù di farci provare queste gioie divine? Affinché possiamo onorarlo, adorarlo, mangiarlo con rispetto e amore?

Una nuova dolcezza

La Vergine parlò con grande umiltà e collocò nella mia anima un nuovo sentimento di una dolcezza sconosciuta. Mi stupii di esser riuscita a restare in piedi. Non caddi per terra e non capivo nulla.

La Vergine aggiunse: «Dopo la visita e la benedizione del Figlio, è bene che tu riceva quella della Madre. Sii benedetta da mio Figlio e da me. Che il tuo lavoro sia di amare con tutte le tue forze perché sei molto amata e raggiungerai lo scopo della felicità senza fine».