Si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,11-19.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?
Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse:
«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
Meditazione di San Claudio La Colombière
Nella meditazione dell’amore di Dio, sono stato molto colpito alla vista dei beni che ho ricevuto da Dio, fin dal primo momento della mia vita fino ad ora. Quale bontà! Quale cura! Quale provvidenza, per il corpo e per l’anima! Quale pazienza! Quale mitezza! … Mi sembra che Dio mi abbia fatto penetrare e vedere chiaramente questa verità: che cioè in primo luogo egli è in ogni creatura; in secondo luogo, egli è quanto c’è di buono in esse; in terzo luogo, egli ci fa vedere tutto il bene che riceviamo da esse.
E mi è sembrato di vedere questo re di gloria e di maestà, solerte a riscaldarci con gli abiti, a rinfrescarci con l’aria, a nutrirci coi cibi, a rallegrarci coi suoni e gli oggetti piacevoli, a produrre in noi tutti i movimenti necessari per vivere e per agire. Che meraviglia! Chi sono io, Dio mio, per essere così servito da te, in ogni tempo e in ogni cosa, con tanta premura e amore! Egli agisce allo stesso modo in tutte le altre creature, e tutto ciò per me, come un amministratore zelante e vigilante che fa lavorare in ogni parte del suo regno, per il suo sovrano.
Questo è quanto esiste di più mirabile: che Dio operi ciò per tutti gli uomini, benché quasi nessuno ci pensi, se non qualche anima eletta, qualche anima santa. Bisogna per lo meno che io ci pensi, e gliene sia riconoscente. Immagino che, poiché la gloria di Dio è il fine di tutte le sue azioni, egli fa tutte queste cose principalmente per amore di coloro che ci pensano e ammirano in esse la sua bontà, gli sono grati, e traggono da ciò l’occasione di amarlo: gli altri ricevono gli stessi beni, come per caso, e per fortuna… Dio ridona incessantemente a noi l’essere, la vita, le opere di quanto è creato nell’universo.
Questa è la sua occupazione nella natura; la nostra sia ricevere senza sosta ciò che egli ci manda da ogni parte e ridonarglielo con azioni di grazie, lodandolo e riconoscendo che egli è l’autore di ogni cosa. Ho promesso a Dio di farlo per quanto potrò.
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