San Bernardino Realino: essere fari di luce con Maria

San Bernardino Realino, gesuita, è stato un grande apostolo della devozione alla Vergine Maria. Nato a Carpi, in Italia, nel 1530, San Bernardino ricevette un’educazione cristiana da sua madre. Dopo aver studiato legge e medicina, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1564.

San Bernardino fu ordinato sacerdote nel 1567 e fu inviato a Napoli, dove iniziò a predicare e a lavorare con i giovani. Nel 1574, si trasferì a Lecce, dove continuò la sua opera di apostolato.

Bernardino fu un grande devoto della Vergine Maria

Credeva che la devozione alla Vergine fosse un potente mezzo per la conversione dei peccatori e la santificazione dei fedeli.

San Bernardino Realino († 1616), lo possiamo definire un immanorato pazzo della Madre di Dio, un grande apostolo del Rosario. Pienamente cosciente della portata di questa devozione nella vita apostolica, la preferì ad ogni altro mezzo, soprattutto per conquistare l’animo dei giovani. Voleva che essi si raccomandassero alla Vergine, specialmente nella lotta per la castità, recitando tre volte con un segno di croce sul cuore questa formula:

“Per la tua santa verginità, o Purissima Vergine, monda il mio corpo. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo“.

La devozione alla Vergine come mezzo di conversione

Bernardino era convinto che la devozione alla Vergine fosse un potente mezzo per la conversione dei peccatori. Credeva che la Vergine Maria fosse un modello di santità e di misericordia, e che la sua intercessione potesse aiutare le persone a cambiare la loro vita in modo radicale.

Bernardino raccomandava ai fedeli grandi e piccoli, di pregare la Vergine Maria con fiducia, chiedendole aiuto nella lotta contro il peccato. Bernardino stesso era un esempio vivente della potenza della devozione alla Madonna. Dopo aver vissuto una vita dissoluta da giovane, infatti, si convertì alla fede cristiana, e questo avvenne dopo aver pregato l’Immacolata.

La devozione alla Vergine come mezzo di santificazione

Bernardino credeva che la devozione alla Vergine fosse anche un potente mezzo di santificazione, non solo di conversione. Credeva che la Regina del cielo potesse aiutare i fedeli a crescere nella carità, nella fede e nella speranza.

Il santo rosario e san Bernardino

Bernardino incoraggiava i fedeli a dedicare del tempo alle preghiere dedicate alla Madre, in particolare attraverso la recita del Rosario. Credeva che il Rosario fosse una potente preghiera che poteva aiutare le persone a crescere nelle virtù cristiane e nella devozione a Maria.

Bernardino stesso era un devoto grande del Santo Rosario. Lo recitava ogni giorno e lo raccomandava senza mai stancarsi, come soluzione ad ogni male.

San Bernardino è stato anche uno dei primi fondatori di Congregazioni mariane, i cui congregati dovevano essere faro di luce, specchio di virtù, modello di vita cristiana: dovevano attendere con ogni diligenza sotto l’indirizzo dei Padri Gesuiti al perfezionamento spirituale di se stessi, adoperarsi nelle opere di misericordia, particolarmente nel sovvenire alle necessità dei poveri; inoltre dovevano dedicare un quarto d’ora alla meditazione, recitare l’Ufficio della Vergine o il Rosario, ascoltare la Messa o, per lo meno, visitare il Santissimo Sacramento, e chiudere la giornata con un diligente esame di coscienza. Egli stesso amava molto il Santo Rosario grazie all’educazione della mamma e diceva che era una vergogna non trovare il tempo per recitarlo almeno tre volte alla settimana ad onore della Madonna.

Conclusione

San Bernardino Realino è stato un grande apostolo della devozione alla Vergine Maria. La sua vita e il suo ministero sono un esempio della potenza della devozione alla Vergine per la conversione e la santificazione dei fedeli.

“Qual altro rifugio più sicuro possiamo noi trovare del seno pietoso di Maria? Ivi il povero trova il suo ricovero, l’infermo trova la sua medicina, l’afflitto il sollievo, il dubbioso il consiglio, l’abbandonato il soccorso” – Tommaso da Kempis