Quinto sabato alla Regina del Santo Rosario: Gesù insegna ai dottori nel tempio
Cosa sono i 20 sabati alla Regina del Santo Rosario
Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.
Quinto sabato: Gesù insegna ai dottori nel tempio
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO
Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell’errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen. (Dagli Scritti di Bartolo Longo)
Gesù insegna ai dottori nel tempio
PREGHIAMO CON LA CHIESA
Assisti i tuoi fedeli, Signore, nel cammino della vita, e per l’intercessione materna della beata Vergine Maria, madre e maestra, fa’ che giungiamo felicemente al tuo santo monte, Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO
Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.
Dal vangelo di Luca (2,4150)
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole.
Gesù insegna ai dottori nel tempio
MEDITIAMO
L’ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.
Meditazione del Bartolo Longo
Durante il ritorno dalla festa di Pasqua, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero” (Lc 2, 42 43). Ciò non per colpa, ma per disegno della divina Sapienza. Gesù rimase, sia per manifestarsi ai dottori giudei, sia per riaffermare in Giuseppe e in Maria l’idea della sua divinità.
O Maria, o Giuseppe, quale fu allora la vostra sollecitudine? Quale fu l’eccesso del vostro dolore? Come passaste quelle notti crudeli? Quanti timori! Quanti pensieri! Quanti rimproveri ciascuno di Voi non faceste a se stessi! Dio mio, Dio mio, quante volte ti ho perduto senza provarne pena! Quante volte sono vissuto senza di te, senza averne inquietudine? Che sarebbe stato di me, se per tua bontà non mi avessi cercato Tu stesso per primo?
Gesù insegna ai dottori nel tempio
CONTEMPLIAMO IL MISTERO
Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.
Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.
Padre nostro… Ave Maria… e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, che insegna ai dottori nel Tempio … Santa Maria… (10 volte). Gloria al Padre…
PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO
O Maria, o Giuseppe, per quei tre giomi di angoscia che passaste senza Gesù, e per quella ineffabile allegrezza che sentiste allorché lo ritrovaste nel tempio, otteneteci da questo vostro Figlio, che mai più l’offendiamo.
E Tu, Sapienza e Amore infinito, ascoltaci in questo momento. Quello che Tu richiedi da noi sopra ogni altra cosa, è che noi ti obbediamo; e la prima cosa che ci comandi è che noi ti amiamo.
La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l’impegno di vita.
Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di essere vero tempio dello Spirito Santo, consacrando la nostra vita all’amore di Dio e dei fratelli. Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.
Gesù insegna ai dottori nel tempio
PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vivere come a Lui piace.
Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un’anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d’amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l’ultimo respiro ci immergerà in un’onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.
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