Preghiamo non come pappagalli che ripetono solo parole
Preghiera vuol dire parlare con Dio non ripetere formule magiche. Intendere ciò che stiamo dicendo a Dio. Molti di noi invece pronunciamo splendide parole ma che in realtà la mente e il cuore nemmeno se ne rendono conto. E’ un ripetere ciò che leggiamo. Anche le preghiere che troviamo sui libretti devozionali se meditiamo ciò che leggiamo, le facciamo nostre, quindi diventa un vero colloquio con Dio ma se leggiamo senza capire, facendolo in modo distratto, diventa solo una ripetizione da pappagalli. “Pregare non è ripetere a pappagallo delle frasi, è essere umili, riconoscersi figli, riposare nel Padre, fidarsi di Lui”.
Preghiamo non come pappagalli
Preghiamo quindi con il cuore. Papa Francesco ci dice: La preghiera è silenzio, è imparare a dire “Padre”, è farsi piccoli. Pregare non è parlare con Dio come pappagalli.
Per pregare in modo autentico, in modo semplice e fruttuoso, dobbiamo farlo come i bambini. Farci piccoli per poterci meravigliare, lasciare conquistare dall’Amore di Dio che incontriamo nell’orazione.
La Santa Messa è la preghiera per eccellenza
Papa Francesco: La Messa è preghiera, anzi, è la preghiera per eccellenza, la più alta, la più sublime, e nello stesso tempo la più ‘concreta’. Infatti è l’incontro d’amore con Dio mediante la sua parola e il corpo e sangue di Gesù”. Come possiamo capire da queste parole, non c’è nulla di più grande della Santa Messa. Non esiste preghiera di supplica più potente della Santa Messa. Non esiste preghiera di lode più lodevole della Santa Messa.
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