Piove ed esce il sole su buoni e cattivi
Il mondo è fatto di buoni e cattivi. Chi dà la vita per il prossimo e chi gliela toglie; chi prega e chi bestemmia; chi dà buon esempio e chi semina scandalo; chi vive nell’umiltà, pur avendo grandi talenti, e chi smania di comparire e di primeggiare; chi dà del suo al bisognoso e chi ruba; chi si rassegna nel dolore e chi si dispera.
La coesistenza di bene e male nel mondo e la parabola del seme buono e del loglio.
Il mondo è un luogo composto da buoni e cattivi, dove le azioni positive e negative si incontrano continuamente. Si trovano coloro che offrono la loro vita per gli altri e coloro che la tolgono, chi prega e chi bestemmia, chi dà buon esempio e chi semina scandalo. In questo mondo ci sono persone umili che non cercano di primeggiare e coloro che sono alla ricerca continua di attenzione e potere. Ci sono anche coloro che danno aiuto ai bisognosi e coloro che rubano, coloro che si rassegnano nel dolore e coloro che si disperano.
Viviamo insieme a buoni e cattivi e la loro natura si riflette nelle azioni che compiono. La Bibbia ci insegna che i figli di Dio e gli schiavi di Satana si distinguono dalle loro opere. Siamo obbligati a convivere con entrambi, a mangiare alla stessa tavola, lavorare nello stesso ufficio e dormire sotto lo stesso tetto. Gesù ci ha raccontato la parabola del seme buono e del loglio per spiegare questa realtà.
Vivere insieme a buoni e cattivi.
Viviamo insieme a buoni e cattivi; i figli di Dio e gli schiavi di Satana si riconoscono dalle opere.
Per divina disposizione devono stare assieme buoni e cattivi; si devono cibare alla stessa tavola, lavorare nello stesso ufficio e dormire sotto lo stesso tetto. Gesù narrò a proposito una parabola:
Un uomo seminò del buon seme nel suo campo. Ma mentre gli uomini dormivano, il suo nemico andò a seminare il loglio nel suo campo e se n’andò. Come poi il seminato germogliò, allora apparve anche il loglio. I servi del padrone di casa andarono a dirgli: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c’è il loglio?
Ed egli rispose: L’uomo nemico ha fatto questo. Ed i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a sradicarlo? Ma egli soggiunse: No, perché togliendo il loglio non abbiate a sradicare anche il grano. Lasciate che l’uno e l’altro crescano sino alla mietitura; al tempo della messe dirò ai mietitori: Raccogliete prima il loglio e legatelo in fasci per bruciarlo; il grano invece riponetelo nel mio granaio (S. Matteo, XIII-24).
L’erba buona e l’erba cattiva:
Cambiare il mondo iniziando da noi stessi
Il grano rappresenta i buoni ed il loglio i cattivi; su questa terra hanno da stare insieme gli uni e gli altri. Ora vi state chiedendo; ma tutto questo è cosa ovvia, che senso ha quindi questo articolo? Ve lo spiego subito:
Per noi il mondo è composto da cose opposte ma speriamo che un giorno diventi diverso, che cambi qualcosa, che diventiamo tutti buoni….insomma vogliamo cambiare il mondo eppure non cambiamo noi stessi.
Questa cosa ci deve far riflettere: Gesù lo ha detto che alla fine separerà l’erba buona da quella cattiva. Quindi la nostra preoccupazione non deve essere quella di voler cambiare il mondo ma quella di entrare a far parte dell’erba buona. Cambiamo il nostro cuore, il nostro modo di essere, il nostro rapporto con Dio e il prossimo e allora avremo fatto qualcosa di molto più grande che cambiare un mondo: AVREMO VINTO NOI STESSI!
e cosa significa vincere noi stessi? Superare le cose malvagie in noi, le tendenze sbagliate ed egoistiche che ci portano a mettere noi stessi dinanzi agli altri. Vincere se stessi significa mettersi all’ultimo posto per dare spazio a chi è ultimo.
Quante volte diciamo: “No questo non mi piace” ma sapete quante volte quel non mi piace ha abolito il piacere dell’altro? Quante volte scegliamo per noi stessi? Sempre! E questo non mette il prossimo al primo posto. Abolire noi stessi, equivale a cambiare il mondo. Una frase molto bella di Gandhi e che rispecchia un pò il cuore di questo articolo è:
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” – Mahatma Gandhi.
Questo è ciò che dobbiamo fare, non cambiare il mondo, perché come Gesù ci dice nel Vangelo, verrà alla fine dei tempi per separare il buono dal cattivo, noi oggi dobbiamo cambiare noi stessi per aiutare gli altri. Cancelliamo per quanto ci è possibile “io” e mettiamo “tu”.
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