Perché per noi cristiani venerare i santi è importante
Molti che non sono cristiani della Chiesa Cattolica Romana, si domanda spesso, perché per noi cristiani venerare i santi è importante. Innanzitutto, bisogna dire che la venerazione ai santi, ha radici molto antiche, fin dai primi cristiani.
Venerare i santi nel cattolicesimo è una pratica profondamente radicata e apprezzata che ha un immenso significato storico e teologico. Ma ciò non significa che sia un patrimonio esclusivamente cristiano-cattolico. Ma ciò non significa che sia un patrimonio esclusivamente cristiano. Mentre gli studiosi del cristianesimo hanno dimostrato che venerare i santi trae alcuni dei suoi elementi da influssi culturali e religiosi locali provenienti dai luoghi in cui è nato e si è sviluppato il cristianesimo, è anche vero che l’agiografia (cioè la scrittura della vita di persone considerate sante) è sempre stato un genere popolare della narrativa ebraica che crebbe in modo esponenziale durante il Medioevo, presentando antichi saggi e martiri ebrei (principalmente personaggi biblici e talmudici) o studiosi medievali, rabbini e martiri.
Non c’è da meravigliarsi che i parallelismi tra il venerare i santi cattolici e le pratiche ebraiche siano talvolta sorprendenti.
Venerare i santi
Origini giudaiche
Nel giudaismo, la venerazione dei santi ha le sue origini nella venerazione dei profeti e di altri individui giusti che hanno svolto un ruolo fondamentale nel giudaismo. Queste figure erano spesso onorate con santuari e commemorazioni, l’esempio più famoso è il noto MeArat HaMakpelah , la famosa Tomba dei Patriarchi, un luogo associato ad Abramo e ad altre figure bibliche, poiché si dice che Abramo comprò questa grotta e l’adiacente campo per trasformarlo in un luogo di sepoltura per sé e per i suoi discendenti.
La pratica di onorare queste persone come sante (e i luoghi associati alle loro storie) serviva a rafforzare il legame ebraico con la loro storia, tradizioni e narrazioni. Questa tradizione di onorare i profeti e i santi gettò le basi per la venerazione dei santi nel cattolicesimo, molto prima di ciò che gli studiosi chiamano incrocio.
La tradizione cattolica
Nel cattolicesimo, la venerazione dei santi si basa sulla vita di alcuni cristiani che sono vissuti nel pieno rispetto e amore di Dio e del prossimo, che hanno messo in pratica le virtù cristiane, e hanno vissuto la Parola di Cristo, mettendolo a frutto. Ma non solo; la Chiesa Cattolica Romana, oltre a valutare il vissuto di una persona, prima di dichiararla santa, chiede attraverso delle preghiere di intercessione, l’intervento di Dio, con dei miracoli per intercessione di tale individuo, presunto santo.
I santi vanno venerati e non adorati
Questi miracoli impossibili che si ottengono, si ritengono appunto, avvenuti per intercessione della persona per cui vige una causa di beatificazione e canonizzazione. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma, (una volta che ha ottenuto tutte le prove) chiaramente che questi individui hanno «praticato le virtù eroiche e vissuto nella fedeltà alla grazia di Dio», affinché «la Chiesa riconosca in sé la forza dello Spirito di santità e sostenga la speranza dei credenti proponendo i santi ad essi come modelli e intercessori » (cfr CCC 828 ). Cioè, i cattolici venerano i santi, non come divinità o dèi, ma come intercessori che possono pregare Dio per noi, ottenendoci miracoli e grazie.
Un santuario in loro onore
I santuari, le feste e le reliquie associate ai santi sono modi per i cattolici di esprimere la loro riverenza, cercare l’intercessione dei santi e riconoscerli come esempi di una vita ben vissuta. La venerazione dei santi non solo fornisce una connessione con Dio, ma serve anche come fonte di ispirazione e guida per i fedeli.
Altre influenze
Il cattolicesimo, tuttavia, non è influenzato esclusivamente dal giudaismo riguardo il venerare i santi. Mentre si potrebbe dire che la pratica paleocristiana di visitare le tombe dei martiri (considerandole luoghi santi di pellegrinaggio) può in qualche modo riecheggiare l’antica usanza già in atto nel giudaismo (di nuovo, come si vede nell’esempio della Tomba dei Patriarchi) , è anche vero che, man mano che la Chiesa si espandeva e incontrava culture diverse, essa integrava nella pratica della venerazione dei santi vari elementi di altre tradizioni religiose.
Ad esempio, la cultura romana mediterranea, con la sua attenzione alle feste commemorative, ha avuto un ruolo nel plasmare il calendario liturgico cattolico, comprese le feste dei santi, da cui i fedeli traggono continuamente ispirazione.
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