Obbedire a Dio e prendersi cura degli Ammalati
Papa Francesco ha chiesto al Signore di “rafforzarci interiormente”. Abbiamo bisogno di una forza interiore maggiore per poter andare avanti senza farci intimorire da “chi ci comanda a tacere, ci calunnia e” – proseguendo con le parole del Santo Padre – “addirittura attenta alla nostra vita”. Sono Pietro e la sua missione i protagonisti della catechesi di oggi. Pietro è stato il principale testimone di Gesù risorto ed ha avuto il compito di farsi messaggero di questa resurrezione.
Durante il suo percorso, Pietro si è anche fermato ad aiutare gli ammalati, altro tema centrale di questa udienza generale. Spesso gli infermi e gli ammalati vengono visti come un problema di cui sbarazzarsi, ma non è questo il giusto atteggiamento cristiano.
Il Pontefice ci ricorda che nelle piaghe degli ammalati possiamo trovare Gesù, il che significa che il nostro compito di fedeli e di cristiani è di prenderci cura degli ammalati, andare loro incontro invece di cambiare strada.
L’operato di Pietro colui che comprese che era fondamentale obbedire a Dio per poter compiere la sua volontà ed essere strumento di Gesù permettendogli di guarire gli ammalati, eppure non fu ben visto da tutti. I sadducei iniziarono a provare invidia ed odio e gli Apostoli vennero messi in prigione, dalla quale però furono liberati miracolosamente.
Obbedire a Dio
Il Pontefice ha tenuto a sottolineare l’importanza per ciascuno di noi di affermare che “io obbedisco a Dio prima che agli uomini”, perché è questa la vera risposta cristiana che ciascun fedele dovrebbe dare, comprendere che obbedire a Dio, si compie la sua volontà e facciamo il nostro stesso bene.
Dovremmo ascoltare la voce di Dio e seguire gli insegnamenti di Gesù, senza prendere decisioni per il nostro tornaconto personale ed affidandoci completamente nelle mani del nostro Signore.
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