O muoio o torno a casa guarita
Guarita dalla sua fede per intercessione della Madonna di Lourdes.
Marie Thérès Canin, era nata nel 1910 presso Marsiglia; suo padre e sua madre erano morti di tubercolosi e due sorelle erano ricoverate in Casa di cura per lo stesso morbo. All’età di 24 anni si manifestarono in Marie i sintomi della tubercolosi ossea. Nel novembre 1936 una radiografia rivelò la presenza del morbo di Pott. La malattia fu trattata con raggi ultravioletti.
A partire dal giugno 1944 i dolori all’addome divennero così forti che Marie dovette porsi a letto. Nel gennaio successivo subì due operazioni, con trapianto osseo al rachide ed all’articolazione sacro iliaca, ma con scarso esito, perché nel gennaio 47 i dolori all’addome ripresero violenti.
Sullo stato di salute di Marie il suo medico scrisse: «L’infezione tubercolare si sviluppa nella zona peritoneale. Pur non essendovi paralisi, Marie non ha più la forza di muovere gli arti inferiori, nei quali si trovano edemi dolorosi…; i piedi si deformano in moncherini».
Marie con un barlume di speranza si unisce al pellegrinaggio diocesano di Marsiglia del 6 ottobre 1947 per Lourdes e dice a tutti: «O muoio o torno a casa guarita». Il giovedì 9 ottobre mattina è portata alle piscine: nel pomeriggio prende parte, distesa in barella, alla processione eucaristica. Quello che accadde viene descritto dal dottor Olivieri, per molti anni presidente dell’Ufficio Medico di Lourdes: «Al ritorno dalla processione sentì di colpo la forza di alzarsi. Si sedette sul suo lettuccio, si mise le pantofole che da nove mesi non poteva portare.
Si alzò, si vestì, e camminò senza difficoltà. Le ritornò un robusto appetito e cenò nell’ospedale di Notre Dame». Al ritorno si presentò al suo medico, il quale «constatò la totale scomparsa di tutte le manifestazioni delle malattie». La cartella clinica fu mandata alla Commissione Medica di Parigi, la quale riconobbe che «nessuna spiegazione naturale o scientifica era possibile trovare nella guarigione improvvisa di Marie Thérès Canin».
L’arcivescovo di Marsiglia con decreto del 6 giugno 1952 dichiarava solennemente il carattere miracoloso di questa guarigione, che «deve essere ascritta ad un intervento speciale della Santissima Vergine Maria, l’Immacolata Madre di Dio».
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