La tentazione della vanagloria
Vanagloria: la vana ricerca della gloria effimera
La vanagloria è un termine che deriva dal latino “vana gloria”, e si riferisce ad un sentimento di orgoglio smisurato e infondato, spesso associato alla ricerca di una gloria effimera e superficiale.
Indice
Caratteristiche:
- Presunzione: Chi soffre di questo peccato tende ad avere un’opinione esagerata di sé e dei propri meriti, ostentando le proprie presunte qualità in modo arrogante.
- Superbia: Si manifesta con un atteggiamento di superiorità verso gli altri, che vengono considerati inferiori e non degni di considerazione.
- Esibizionismo: Chi è vanaglorioso spesso sente il bisogno di attirare l’attenzione e l’ammirazione altrui, ostentando ricchezza, successi o beni materiali.
- Mancanza di umiltà: Chi è vanaglorioso non è capace di riconoscere i propri limiti e le proprie debolezze, mostrandosi insensibile alle critiche e incapace di autovalutazione.
Conseguenze:
- Isolamento sociale: L’atteggiamento arrogante e superbo tipico della vanagloria può allontanare le persone, creando barriere nei rapporti interpersonali.
- Invidia e rancore: La vanagloria può generare invidia e risentimento negli altri, alimentando tensioni e conflitti.
- Sofferenza interiore: La vana ricerca di approvazione e ammirazione può condurre a una profonda insoddisfazione e a un senso di vuoto interiore.
Come superarla
Per superare la vanagloria è necessario coltivare l’umiltà, riconoscendo i propri limiti e aprendosi al confronto con gli altri. È importante inoltre focalizzare l’attenzione su valori autentici e su obiettivi che abbiano un significato profondo, piuttosto che sulla ricerca effimera di approvazione e ammirazione.
Nella Bibbia
La vanagloria è spesso associata all’orgoglio, uno dei sette vizi capitali. Nel libro dei Proverbi leggiamo: “L’orgoglio precede la caduta, e la superbia precede la rovina.” (Pr16:18).
San Giacomo nel capitlo 4 dice: “Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.”
Nella Chiesa cattolica
La vanagloria è considerata un peccato veniale, cioè un peccato meno grave. Tuttavia, la vanagloria può disporre l’anima a peccati mortali, come l’invidia, la superbia e la disobbedienza a Dio.
Perché è considerata un peccato?
- Perchè ci allontana da Dio e ci concentra su noi stessi.
- Ci impedisce di riconoscere i nostri limiti e di dipendere da Dio.
- Può portare a peccati più gravi, come l’invidia, la superbia e la disobbedienza.
Santa Margherita da Cortona
Un giorno santa Margherita da Cortona ebbe delle forti tentazioni contro l’umiltà. Fu indotta a vedere le sue buone qualità, che fecero nascere nella sua mente un pensiero di vanagloria. Infatti si sentiva dire: «Margherita! Margherita! Chi è più celebre di te? In Cortona tutti ti venerano, tutti ti chiamano santa, tutti invocano il tuo nome ed ottengono grazie da Dio! Margherita! Vedi quanta gente, quanti uomini corrono da lontano a te e vogliono vederti e toccarti venerandoti come si fa con le reliquie di un santo? Margherita tu sei tanto santa che sei già predestinata alla gloria. Tu possiedi già sicuramente il Cielo!».
Mentre diceva queste e simili cose, il diavolo la spiava per vedere se stesse sorgendo in lei un qualche pensiero di compiacenza; ma la Santa, inorridita di tante lodi, scoppiò in pianto. Poi, senza rispondere al maligno, cominciò ad enumerare uno ad uno tutti i suoi peccati, a voce alta, senza temere che altri la sentissero. Il demonio era vinto; con gran fracasso fuggi dalla cella e subito Gesù si accostò a consolare la sua umile sposa.
Conclusione:
La vanagloria è un peccato che può ostacolare la nostra crescita spirituale e la nostra relazione con Dio che ci comanda di essere miti e umili. È importante essere consapevoli di questo rischio e impegnarsi a coltivare l’umiltà e vivere le virtù cristiane proprio come hanno fatto tanti santi.
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