La preghiera è dialogo non accumulo di parole
La preghiera è dialogo, dialogo con il cielo, ma spesse volte la preghiera diventa solo un accumulo di parole, senza cuore, senza intelletto. Quando diciamo che la preghiera è dialogo vuol dire parlare con il Signore, se questo non avviene, è solo tempo perso.
Molti dicono: ” Sto pregando da una vita ma Gesù non mi ascolta“. C’è da chiedersi: ” Come hai pregato? Hai ripetuto parole o dialogato con Dio?” Se non parliamo con il Signore, se non apriamo il nostro cuore, nulla può cambiare dentro e fuori di noi.
Non importa cosa diciamo e come lo diciamo, perché la preghiera deve essere semplice, autentica e schietta, deve in poche parole partire dal cuore. Anna, la Mamma del Re Samuele, aprì il proprio cuore a Dio e piangeva talmente tanto che il sacerdote pensava fosse ubriaca. Non usò parole magiche, ma aprì il cuore a Dio.
Anche se leggiamo delle formule, non importa, l’importante è farle nostre, è ritrovarsi, in quelle parole che leggiamo, diversamente non ha senso. Quante preghiere sono solo parole che volano al vento, molte non hanno anima, non hanno dolore, non hanno gioia, non hanno colori che identificano il sentimento che le ha fatte scaturire.
Dobbiamo quindi imparare a pregare, a meditare ciò che diciamo. E’ anche vero che spesso come ad esempio la preghiera del Rosario, potrebbe distrarci, ma non importa, ciò che conta è il cuore, cioè la nostra intenzione iniziale, esempio: inizio a recitare il santo rosario meditando il mistero, le parole dell’Ave Maria ecc ecc… ma man mano inizio a perdere l’attenzione; non importa, perché Dio conosce i nostri limiti e sa le nostre intenzioni, il nostro sforzo umano. Dio conosce le nostre miserie.
Dobbiamo quindi tener presente una cosa quando ci accingiamo a pregare: ” LA PREGHIERA E’ DIALOGO NON CUMULO DI PAROLE“. Diffidate da quelli che scrivono: ” Preghiera potente” oppure ” Preghiera efficacissima”. La potenza, l’efficaacia ad una preghiera la dà la nostra fede. La preghiera non è una formula magica, chi scrive cose del genere vuol dire che sta facendo superstizione, sta usando l’ingenuità della gente per attirare gente e farsi propaganda.
Ad esempio: la coroncina della Divina Misericordia è una preghiera che Gesù a Santa Faustina ha donato per il mondo, promettendo che qualsiasi cosa avrebbe donato a chi la recitasse con fede; non a chi la RECITA E BASTA. Allo stesso modo, della medaglia miracolosa; non è un amuleto magico! Se la indosso senza fede è solo un pezzo di metallo.
Non c’è cosa più bella della preghiera perché essa ci tiene in stretto contatto con il cielo, rafforza la nostra fede, ravviva la nostra speranza, ci aiuta ad amare Dio ed il prossimo; non facciamo quindi della preghiera una merce di idolatria, di stregoneria, di superstizione. Se la nostra preghiera è distratta, svogliata intenzionalmente: stiamo spregando tempo, Dio non ascolta chi parla senza senso, d’altra parte anche noi così facciamo. Dobbiamo invece attirare la sua attenzione, dobbiamo parlare al Signore con il cuore, dobbiamo offrirgli preghiere recitate con il cuore e la mente e non solo con le labbra.
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