La preghiera apre squarci di luce nelle tenebre più fitte
La preghiera apre le porte, apre squarci di luce in un cielo di nubi fitte. La preghiera deve essere fatta sempre con il cuore, con fede, con perseveranza. Dimostrare a Dio il nostro interesse nel voler e desiderare quella grazia tanto attesa. Se preghiamo con sfiducia, con freddezza e distrazione, è ovvio e naturale non ricevere alcuna risposta dal cielo.
Papa Francesco dice: “chiediamo anche le cose semplici di tutti i giorni, come il pane quotidiano ,che vuol dire anche la salute, la casa, il lavoro, le cose di tutti i giorni. Chiediamo il perdono dei nostri peccati e infine che ci aiuti nelle tentazioni e ci liberi dal male.”
Nel momento in cui preghiamo ci avviciniamo al Signore, prosegue Papa Francesco, “a volte noi possiamo credere di non aver bisogno di nulla, di bastare a noi stessi e di vivere nell’autosufficienza più completa. Ma prima o poi questa illusione svanisce. L’essere umano è un’invocazione, che a volte diventa grido, spesso trattenuto. ” Bellissima questa espressione l’essere umano è un’invocazione che a volte diventa grido spesso trattenuto; perché dobbiamo diventare preghiera, per elevarci a Dio e gridare a Lui che è nostro Padre, tutto ciò di cui abbiamo bisogno ma non solo, anche la nostra lode per dirgli grazie per ciò che fa per noi.
Anche la Bibbia dice il Papa, è piena di esempi sulla condizione umana segnata dalla malattia, dalle ingiustizie, dal tradimento degli amici, o dalla minaccia dei nemici. A volte sembra che tutto crolli, che la vita vissuta finora sia stata vana. E in queste situazioni apparentemente senza sbocchi c’è un’unica via di uscita: il grido, la preghiera: “Signore, aiutami! La preghiera apre squarci di luce nelle tenebre più fitte.”
Che immagine veritiera! Non dobbiamo vergognarci di pregare e chiedere poiché la preghiera di domanda va di pari passo con l’accettazione del nostro limite e della nostra umanità. Il Padre, legge nel nostro cuore, risponderà sempre.
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