La guarigione dell’uomo dalla mano inaridita tra medicina e fede
La mano inaridita guarita da Gesù, sarebbe ancora oggi un miracolo? Oppure oggi è guaribile? Analizzando le Scritture alla luce delle conoscenze mediche attuali, qual era il problema di quell’uomo, e come lo tratterebbe oggi la medicina?
Indice articolo
Nel Vangelo di Luca
Nel Vangelo di San Luca (6, 6-10) viene descritta la guarigione di un uomo che aveva una mano inaridita:
“Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era lì un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, e mettiti in mezzo!» Ed egli, alzatosi, stette in piedi. Poi Gesù disse loro: «Io domando a voi: è lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?» E, girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell’uomo: «Stendi la mano!» Egli lo fece, e la sua mano inaridita fu guarita”.
Analizzando le Scritture alla luce delle conoscenze mediche attuali, qual era il problema di quell’uomo, e come lo tratterebbe oggi la medicina?
Ragioniamo
Tutte le cellule e gli organi del corpo hanno bisogno di ossigeno e nutrienti. Questi componenti sono distribuiti in tutte le parti del corpo attraverso vasi sanguigni. Esistono, però, delle situazioni in cui questa distribuzione di ossigeno e nutrienti viene pregiudicata, verificandosi la sofferenza e perfino la morte delle cellule e degli organi, che smettono di essere nutriti in modo adeguato. Quando questa “alimentazione” è gravemente insufficiente, può portare a una condizione chiamata cancrena.
La cancrena è una malattia caratterizzata dal deterioramento dei tessuti del corpo. Può derivare dalla compromissione dei vasi sanguigni (provocando un’ischemia) o da qualche infezione. Quando è provocata da un’infezione viene definita umida, se è causata dall’ischemia è invece detta secca. Nella cancrena secca, la zona interessata (in genere piedi, mani, dita…) diventa fredda, assume un colorito scuro e a poco a poco perde liquido nell’ambiente, si disidrata. Col tempo, la zona colpita diminuisce di volume, diventando sempre più secca e con la pelle più scura, assumendo un aspetto mummificato.
Anche oggi non sarebbe guarita la mano inaridita
Queste caratteristiche ci permettono di concludere che la malattia che affliggeva l’uomo (la mano inaridita) di cui parla San Luca fosse una cancrena secca. Attualmente, con tutte le conoscenze e la tecnologia che abbiamo, l’unica opzione terapeutica per la cancrena secca è ancora l’amputazione della parte interessata.
Considerando che le cure per la cancrena comportano mutilazioni, l’ideale è la prevenzione. Per questo, è importante conoscere i fattori collegati all’insorgenza della malattia: diabete, uso di droghe, uso prolungato di lacci emostatici, ma soprattutto il tabagismo. È quindi importante che tutti coloro che hanno ancora questa abitudine compiano un esame di coscienza e cerchino aiuto per interrompere l’uso del tabacco.
Cosa dice la teologia riguardo alla guarigione della mano
Dal punto di vista teologico, senza addentrarci nell’esegesi (= interpretazione) del testo in sé, dobbiamo affermare senza ombra di dubbio che la guarigione narrata da San Luca è un vero miracolo. La parola “miracolo” deriva dal latino miraculum, e indica qualcosa di ammirevole o in grado di suscitare ammirazione. In teologia si lega a semeion, dal greco, e significa segno. Segno di Dio per confermare qualcosa che Egli presenta agli uomini. È la sua firma unica e impossibile da falsificare.
Perché si verifichi il miracolo, dobbiamo trovarci di fronte a un fatto reale, inspiegabile da parte delle scienze contemporanee, e che l’episodio si verifichi in un contesto religioso. Vediamo questi requisiti:
- Reale – L’episodio presentato come possibile miracolo dev’essere un caso autentico, storico, passibile di ricerche e verifiche.
- Inspiegabile da parte delle scienze contemporanee al fatto.
- Realizzato in un autentico contesto religioso, per la Chiesa, non basta che ci sia un fatto reale e inspiegabile da parte delle scienze contemporanee al fatto stesso. Serve che il fatto si verifichi in un contesto di fede pura e autentica in risposta alle umili preghiere dei fedeli o come conferma di una dottrina della quale si dubita.
Possiamo in conclusione dire che questo è un passo della Sacra Scrittura che unisce medicina e fede.
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