In che modo, in che posizione e luogo si può recitare il Rosario?
Quando mi ricordo e se la volontà non recalcitra, cerco anch’io di osservare le norme per una recita del Rosario dignitosa come di ogni altra preghiera. Occorre anzitutto una certa compostezza. Si è alla presenza di Dio, si sta rivolgendo la parola alla Madre del Signore e nostra: una posizione bislacca non aiuta certo a pregare. Come una posizione artificiosamente rigida e faticosa ben presto compromette la serenità del colloquio con Dio, così una eccessiva rilassatezza induce più al sonno che alla meditazione.
Il Rosario può essere recitato, se l’infermità o la stanchezza vi ci obbliga, anche coricati a letto; lo si può dire stando in piedi, o seduti o in ginocchio; camminando a piedi o viaggiando (con prudenza!) in macchina. Quanti bei Rosari ricordo di aver detto in treno, sull’aereo, in nave o, anni addietro, pedalando in bicicletta! Non è perciò la posizione del corpo che pone problemi, ma quel non so ché che fa intuire da lontano che uno è attento alla sua preghiera e non segue il volo delle farfalle.
Oltre alla compostezza corporale, quando è possibile e se sono invitate anche altre persone, è bene unire la ricerca di un ambiente adatto: il meno rumoroso possibile, né troppo caldo né al gelo, magari ingentilito da un fiore presso un quadro o statua della Madonna; e che sia sufficientemente accogliente da non creare distrazioni quando si vuol far posto a un nuovo arrivato.
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Per la stabilizzazione del lavoro di mio figlio e la pace in tutta la terra