Il soave Cuore di Gesù a Pompei
Forse non tutti sanno che oltre alla Regina del Rosario, c’è anche una fortissima devozione al Cuore di Gesù a Pompei. Essa nasce da un miracolo che il figlio della contessa ottenne dal Sacro Cuore e per questo il beato Bartolo Longo volle che ci fosse all’interno del Santuario anche una cappella in onore del Sacro cuore di Gesù a Pompei.
Era infatti l’anno 1890, quando il beato si rivolse proprio al Cuore di Gesù perché guarisse il Conte Francesco De Fusco, figlio della Contessa Marianna Farnararo, sua consorte, affetto da un grave morbo. Ed anche in questo caso, il giovane Francesco ebbe salva la vita e si rimise del tutto tanto che, proprio in conseguenza di questo prodigio, Bartolo decise di far erigere un altare dedicato al Sacro Cuore, consacrato poi il 7 maggio 1891.
Ecco perché sono molti i devoti che sostano ogni giorno in preghiera dinanzi all’altare del Sacro Cuore di Gesù a Pompei nel Santuario della Regina del Rosario, posto lungo la navata sinistra.
E qui che i fedeli s’immergono nella meditazione orante rivolgendo il proprio sguardo ad un meraviglioso dipinto ad olio su tela, realizzato nel 1891 dall’artista di Camerino Orazio Orazi (1848-1912) сhe di recente restaurato nell’ambito dei lavori di restauro ancora in corso nella Basilica mariana grazie alla generosità di tanti benefattori.
Il quadro del Sacro Cuore di Gesù a Pompei
Nell’opera è raffigurata Santa Margherita Maria Alacoque inginocchiata all’altare mentre Gesù, che discende dal Cielo seguito dagli angeli, le mostra il il Suo Cuore. Il raggio di luce che esce da esso rende mistica la scena, mentre particolarmente suggestivo è il contrasto tra il calore della luce divina e la freddezza degli abiti monacali, contrasto evidenziato dall’intensità dello sguardo pieno d’amore tra la Santa e Gesù.
Antico legame
E’ un antico legame quello che, anche grazie all’amicizia spirituale del Fondatore con Santa Caterina Volpicelli, unisce il Santuario alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, cui è dedicato, in modo speciale, il mese di giugno. Nel 1890, sulle pagine de “Il Rosario e la Nuova Pompei”, lo stesso Beato Bartolo Longo scriveva: «Ogni volta che d’oggi innanzi guarderai la cara immagine della tua Signora di Pompei, che stringe nelle sue braccia il suo figliuolo bambino, fissa il tuo sguardo; e vedrai che Ella ti presenta con quel Bambino, il soave e mitissimo Cuore di lui!».
D’altra parte, lo stesso Longo, nel 1889, era stato guarito da una grave forma di febbre reumatica grazie ad un voto fatto al Sacro Cuore dal padre redentorista Giuseppe Maria Leone, suo confessore e direttore spirituale.
Sempre a Pompei, il 23 giugno 1900, Luisa Agostini Coleschi, malata di spinite ereditaria e giudicata assolutamente inguaribile da medici di tutta Italia, guarirà all’istante per intercessione di Santa Margherita Maria Alacoque. Proprio grazie a quel miracolo, la suora francese, vissuta tra il 1647 e il 1690, fu proclamata santa.
Da quegli avvenimenti, a Pompei, esta speciale devozione è rimasta mpre viva tanto che, nel 1925, al cro Cuore di Gesù fu anche dedica- I campanile del Santuario. Ancora gi, da ottobre a giugno, sono tan- fedeli che, nei primi venerdì del se dedicati a questa devozione, si ovano in Basilica, alle 18 in punto, pregare insieme. Nel Santuario di Pompei oltre al mese di maggio, anche giugno ha una funzione speciale.
Concludiamo questo articolo con una preghiera del Beato: «O Cuore mansueto e umile del mio Signore! Abisso di amore e fonte di tutte le grazie! Per amore del Cuore tuo, per il quale promette- sti ogni grazia; ascolta i miei gemiti, esaudisci le mie suppliche»
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Per superare questo momento difficile della mia vita grazie 🙏❤️