
Il Rosario preghiera antica, ma sempre attuale
Se veramente vogliamo amare Gesù, dobbiamo amare Maria e onorarla col rosario, preghiera antica ma sempre attuale. Solo Lei lo conosce a fondo e può trasmetterci l’Amore con cui Ella lo ama. Maria vuole fare questo, perchè ognuno di noi le è stato affidato ai piedi della croce: “Donna, ecco tuo figlio!”. Lei non ha desiderio più grande di questo, ma per realizzarlo ha bisogno della nostra partecipazione e della nostra disponibilità. Se vogliamo quindi crescere nello spirito, dobbiamo metterci come Gesù alla scuola di Maria. E’ la scuola del Rosario.
Il rosario è il Salterio Mariano
Fin dal sec. XII (dal 1100 al 1200) era invalsa l’abitudine, per i monaci illetterati, di sostituire la recita dei 150 salmi del salterio biblico con la recita di 150 Ave Maria, suddivise in tre cinquantine, secondo l’orario della liturgia delle ore. Questa “divina cantilena”, come la chiama Dante, venne presto usata anche dai laici devoti che così si affiancavano alla preghiera ufficiale dei monaci.
Nel 1198 il Vescovo di Parigi invitò i fedeli a recitare le 150 Ave Maria, insieme al Pater e al Credo. Nel 1266 il Capitolo generale dei Domenicani stabilì il “salterio mariano” come preghiera ordinaria dei fratelli laici.
Nel sec. XIV il certosino Enrico di Kalkar suddivise le 150 Ave del “salterio mariano” in 15 decine, inserendo, al termine di ogni decina, la recita del Pater.
La storia e l’evoluzione del Rosario
La pratica del rosario, si diffuse rapidamente, se è vero, come si legge in un documento del tempo, che non vi era persona che non avesse un rosario di 15 decine e nessuno avrebbe preso cibo senza aver prima assolto tale omaggio verso Maria.
Il domenicano Alano de la Roche (1428-1478) propose la recita delle 150 Ave con la meditazione dei misteri, suddivisi in tre gruppi: misteri dell’incarnazione, misteri della passione e morte di Gesù, misteri della glorificazione di Gesù e di Maria. E’ la struttura che è rimasta immutata fino ad oggi.
Il Papa San Pio V, proveniente dall’Ordine Domenicano e definito “primo Papa del Rosario” dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) con la bolla “Salvatoris Domini” completò la dottrina sul Rosario e decretò la festa liturgica della Madonna del Rosario.
Il potere del Rosario
Questo Papa, raccomandando la recita del Rosario a tutto il popolo cristiano, mette in risalto che è un mezzo semplice, alla portata di tutti ed efficace per superare difficoltà come guerre e calamità; per ottenere conversioni; per bloccare le eresie e i pericoli per la fede.
Anche per impulso dei successori di San Pio V, ad esempio Leone XIII, che nel secolo scorso scrisse ben 13 encicliche sul Rosario, esso é divenuto la forma sempre più universale di preghiera per tutta la Chiesa.
Con questa preghiera San Domenico sconfisse l’eresia degli Albigesi; San Pio V vinse i Turchi a Lepanto fermando l’umanamente inarrestabile avanzata dell’Islam; i più grandi santi di questo millennio hanno superato con essa le battaglie spirituali più violente. Il Rosario é divenuto l’arma per eccellenza dei campioni di Dio.
Il Rosario preghiera antica e sempre contestata
Questa preghiera é pervenuta sino a noi integra, nonostante i numerosi tentativi, ripetuti nei secoli, di modificarla e di eliminarla. Specie in questi ultimi tempi gli sforzi di demolizione si stanno accavallando, denotando con estrema chiarezza il fastidio che tale preghiera dà a “qualcuno”.
Poggiando su potenti gruppi editoriali e su gruppi ecclesiali dell’ultima ora, le nuove teorie di modifica del Rosario vengono sfornate a ritmo incalzante (ovviamente sbagliate):
- lasciare le decine dimezzando l’Ave Maria;
- dimezzare la decina recitando solo cinque Ave Maria;
- fare un canto o un commento ad ogni Ave Maria, riducendo il Rosario ad un solo mistero;
- inventare nuovi misteri;
- inserire richieste ad ogni Ave Maria.
Questi ritrovati, che si fanno sempre più frequenti, hanno come conseguenza il disorientamento della gente semplice, che non ritrova più in questa preghiera la propria identità; sono infatti modi di recitare il rosario ristretti in ambienti ecclesialmente limitati che hanno la pretesa di rinnovare tutto e tutti, creando disagio in milioni di fedeli. Queste fragili realtà ecclesiali passeranno, ma intanto il disagio rimane.
La forza del Rosario: testimonianze dei Santi e dei Papi
Che il Rosario sia una preghiera particolarmente cara a Dio lo dimostra il fatto che ancora regge bene, per merito dei Santi, dei Pontefici, di Maria.
I Santi lo hanno sempre testimoniato: il Montfort ne fa il distintivo dei campioni degli ultimi tempi; Padre Pio da Pietrelcina recitava da 90 a 150 corone al giorno, cioè non meno di 30 rosari interi: praticamente recitava il Rosario ininterrottamente, tranne che durante la celebrazione della S.Messa, ed ha lasciata questa preghiera in eredità ai milioni di suoi figli spirituali.
Alla testimonianza dei Santi si aggiunge quella dei Papi che sempre hanno raccomandato e recitato il Rosario: Giovanni Paolo II lo recita per intero, cioè di 15 misteri, tutti i giorni, nonostante gli impegni pressanti.
Ma il motivo principale per cui il Rosario ha retto agli urti di tutti i tempi va ricercato nel fatto che Maria stessa, specie in questo secolo, ha difeso la Sua preghiera. A Fatima ha ripetutamente chiesto di recitare il Rosario, da soli ed in famiglia e si è presentata con il titolo di “Regina del Rosario”“.
di Padre Andrea D’Ascanio
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