Il ritiro del rosario
Da Domenico di Guzman, passando per il beato Alano della Rupe, san Pio V e tutti i Pontefici fino a noi, il Rosario ha superato gli 800 anni di vita. Il ritiro del Rosario cosa è? E’ un modo per approfondire la preghiera raccomandata dalla Madonna, e prediletta dai Santi, foriera di grazie inaspettate, si presta benissimo ad accompagnare la nostra ordinaria vita spirituale, ma anche a ritagliarvi quei “tempi forti” che sono i ritiri spirituali.
Il rosario oggi urge più dei tempi passati
C’è bisogno assoluto di preghiera. Bisogno di silenzio con Dio. Ogni uomo, di qualsiasi tempo, ha bisogno di “ritirarsi con Dio e con se stesso” per trovare o ritrovare la via retta, per riscaldare il cuore di amore di Dio e ripartire. Per quale estinazione? La vetta della santità, la meta ultima del Paradiso.
Sant’Ignazio de Loyola, noto a tutta la Chiesa come Ignazio, si fece solitario a Manresa e ne uscì con il libro degli Esercizi spirituali, che è una guida formidabile per cercare e trovare Dio, per farsi santi. Ma per le persone semplici è un testo grande e difficile. Quindi c’è bisogno di un’altra via, “una piccola via” per fare un ritiro: il Rosario!
San Domenico di Guzman
L’intuizione, meglio la divina ispirazione, giunse a san Domenico di Guzman (1170-1221), quando predicava la conversione agli albigesi nel sud della Francia, attorno a Tolosa: gli albigesi, come tutti gli eretici, erano degli “gnostici” che negavano l’Incarnazione del Figlio di Dio e così distruggevano tutto il Cristianesimo, “more gnostico”.
Allora la Madonna, della quale Domenico era devotissimo, gli ispirò di predicare i misteri fondamentali del Cattolicesimo:
- Incarnazione.
- Passione.
- Morte.
- Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, inframmezzando la predicazione con la preghiera del Pater noster e dell’Ave Maria. Ciò che era e che è la predicazione e la preghiera del Rosario.
Con Domenico fu solo l’inizio
Da Domenico di Guzman (del quale nel 2021 ricordiamo I’VIII centenario della morte), passando attraverso il beato Alano della Rupe, san Pio V e tutti i Romani Pontefici fino a noi, la Corona del Rosario ha superato gli ottocento anni di vita ed è giunta fino a noi. Preghiera raccomandata e richiesta dalla Madonna, che vi legò la soluzione di ogni problema. Preghiera prediletta dai più grandi santi e beati quali il beato Pio IX, il beato Bartolo Longo, san Pio X, san Massimiliano M. Kolbe e san Pio da Pietrelcina e tanti altri.
I santi lo hanno amato e diffuso.
Il giornalista francese Serge de Beketch (1946-2007) ha raccontato alla radio che un giorno il suo parroco gli raccomandò: «Andate a fare un ritiro del Rosario. Pensò il brillante giornalista: Un ritiro del Rosario? Nel mio immaginario, ciò mi sapeva come una sorta di thẻ, di vecchie buone madame, una cosa un po’ romantica fatta dal manto azzurro e dal velo rosa della Santa Vergine». Monsieur Serge ci andò lo stesso e scopri tutt’altra cosa.
Ciò che il giornalista scopri è un po’ ciò che sono “gli Esercizi” di sant’lgnazio per i Gesuiti e per coloro i quali li seguono per un mese o concentrati in una sola settimana.
Il ritiro del Rosario attinge la sua intuizione fondamentale nella vocazione domenicana e rosariante. Per san Domenico, il Rosario è più che un modo, un metodo di preghiera: il Rosario è un formidabile mezzo di apostolato e di formazione delle anime.
Come abbiamo detto, attraverso un’ispirazione ricevuta dalla Madre di Dio, san Domenico si servì di una predicazione popolare dei misteri fondamentali della Fede, intercalata dai Pater noster e dalle Ave Maria, per ricondurre le anime a Cristo.
Il ritiro del Rosario
Il Rosario, secondo l’aurea definizione di J. B. Bossuet, «è un misterioso concentrato di tutta la teologia cattolica». Tutte le verità della nostra Fede, e di conseguenza tutto quanto noi dobbiamo sapere per impostare la nostra vita spirituale, sono contenute nei suoi misteri.
I misteri gaudiosi ci innalzano al dogma della Santissima Trinità e ci raccolgono nel fatto dell’incarnazione. I misteri dolorosi ci fanno comprendere l’opera della Redenzione operata da Gesù sulla Croce. I misteri gloriosi ci aprono alla prospettiva della Risurrezione di Gesù e della Vita eterna.
Il mezzo più sicuro per alimentare il fuoco dell’amore nel cuore dei fedeli, è quello di spiegare il Vangelo, diceva il Santo Curato d’Ars. Durante il “ritiro del Rosario”, il predicatore (o il singolo, per conto suo) aiuta a meditare (o medita) in maniera semplice e profonda i misteri del Rosario che contengono tutta la sequenza del Vangelo.
Contemplando Gesù
Contemplando Gesù dalla grotta di Betlemme alla Croce sino alla gloria della Risurrezione, Gesù che così “ci ha amato e si è immolato per noi” (cf. Gal 2,20), chi pratica il “ritiro del Rosario” approfondisce la conoscenza intima di Gesù, cresce nell’amore per Lui e si impegna a corrispondere a questo amore in una vita cristiana (anche consacrata) più fervente.
Dal giorno del nostro Battesimo, per mezzo della vita divina (grazia santificante!), siamo partecipi dei misteri di Gesù: in noi vive Gesù che si è incarnato, che è stato il Maestro della Verità e dell’Amore, che si è sacrificato per noi, che è risorto ed è il Vivente, presso il Padre e nelle nostre anime, in una parola “Cristo nei suoi misteri”, secondo il bellissimo compendioso titolo del famoso e sempre attuale libro del beato Columba J. Marmion.
I misteri di Gesù
Gli stessi “misteri” che contempliamo nel Rosario, ancora più a fondo studiamo in un “ritiro del Rosario”, facciamo sempre più nostri nella preghiera, adoperandoci per farci conformi ad essi. Ecco il Rosario, cioè il Credo meditato e pregato, per annunciarlo in tutto il fascino di Gesù e di Maria, con la vita e la parola.
(San Luigi M. da Montfort).
Il ritiro del Rosario si compie in un’atmosfera veramente mariana. La Madonna accoglie chi pratica il ritiro sotto il suo manto e adatta con la sua materna cura il nutrimento di chi fa il ritiro con Lei, alla capacità di ciascuno.
Il ritiro del Rosario fa passare il dogma della Fede cattolica, attraverso le mani di Maria Santissima, alle anime che la accolgono come Madre e Maestra, come “stampo di Dio”; fino a quando… sia formato Gesù in noi. Ella è sempre la più cristocentrica e la più cristofora: pertanto Ella ci configura a Gesù con le sue cure di Madre.
Io tengo il Rosario tra le mani e lo sgrano lentamente, dolcemente, e Tu Madre Immacolata, fà crescere Gesù in me… e in tutte le anime.
di Paolo Risso
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