Il nome di Gesù è liberazione
Per Sant’Antonio il nome di Gesù era la chiave di liberazione dal male. Sono tanti i miracoli che si raccontano del Santo Taumaturgo, ma si conosce poco l’opera che il grande Santo adoperava come esorcista. Eh si, perché sant’Antonio di Padova è stato anche un grande esorcista.
Ed era proprio in questa azione che si esaltava la fede nel grande ed immenso nome di Gesù, Sant’Antonio infatti era solito, quando i malati del corpo e soprattutto dello spirito si avvicinavano a Lui, per chiedere la guarigione egli impartiva l’unica e più grande medicina: “Nominare con fede, il nome Santissimo di Gesù e a tal nome cielo e terra si piegano, ed ogni porta si spalanca, le catene si sciolgono dinanzi all’immenso nome di Gesù”.
I prodigiosi avvenimenti che accadevano durante le prediche di Sant’Antonio, si ripetevano sovente, tanto che anche da lontani paesi venivano ad ascoltarlo; tale era l’attenzione, quando egli saliva sul pulpito, che non si sentiva rumore o bisbiglio di sorta, nonostante tanta gente di così diversa condizione e la presenza di fanciulli.
Ecco perché il demonio odiava a morte il santo francescano, perché gli toglieva anime, conquistava cuori, insomma, il demonio si arrabbiava non poco. Cercò in tutti i modi per vincere il santo di Padova! Quante tentazioni ma tutti i suoi tentativi fallivano. E non solo, infatti provò anche in tanti modi di disturbare le prediche, ma bastava che il Santo nominasse il sublime nome di Gesù perché il male si allontanasse dalla gente. E il grande Santo insegnava a tutti, soprattutto ai fanciulli, a nominare questo dolce nome perché li accompagnasse tutta la giornata per vivere alla presenza di Dio.
A tal proposito ecco una preghiera bellissima chiamata ” Brevetto di Sant’Antonio da Padova”, da recitare spesso:
È una delle tante belle devozioni popolari, nata in Portogallo nella città di Santarem. Qui viveva una povera donna, molestata dal demonio, che le faceva compiere stranezze, rendendola noiosa agli altri e a se stessa, a tal punto che un giorno, in un attimo di ira, il marito le gridò che era indemoniata. La povera donna, già in difficoltà e con addosso il peso di una difficile vita, decise di suicidarsi gettandosi nel fiume Tago. Era proprio il giorno della Festa di Sant’Antonio e la donna per recarsi al fiume passò davanti la chiesa dei Francescani dove si svolgevano solenni funzioni. Iniziò a pregare e le sue preghiere si protrassero a lungo tanto che la donna già in preda ad uno stato di torpore si addormentò per un lungo periodo. Le apparve in sogno Sant’Antonio che le diceva: ”Destati ! o donna e custodisci questa preghiera che ti dono, la quale ti libererà da ogni vessazione diabolica”. Svegliatasi bruscamente la donna, si guardò intorno e scorse proprio lì vicino un piccolo foglietto di pergamena sul quale erano scritte queste parole accanto ad un segno di croce:
Ecco la Croce del Signore, Fuggite o spiriti maligni… Cristo il re vittorioso di Israele, ha vinto! Alleluia! Alleluia!
fonte: Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti
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