Molti affermano che i cristiani sono deboli

Ed è vero, perchè la loro forza è Cristo

I cristiani sono deboli perchè hanno la consapevolezza di essere creature misere e bisognose di Cristo, non si pongono al posto di Dio ma ai piedi di Dio!

Molti che si definiscono atei, deridono la famosa frase del  Messia: “Porgi l’altra guancia”. I cristiani vengono dunque definiti dei deboli, coloro che non hanno carattere, coloro che si rifugiano nella credenza di un Dio perchè non riescono a credere in se stessi.

Ma andiamo ad analizzare:

I cristiani sono deboli? Tu che predichi tanto la tua forza, tu che con aria spavalda, deridi chi crede in Cristo, dimmi dov’è la tua forza? Riesci a vincere il tuo male? Riesci a correggerti là dove sbagli? No! Non ci riesci! Puntualmente i tuoi vizi ritornano a galla. Ti fai vincere da una semplice sigaretta, ti fai vincere da un fragilissimo bicchiere di alcool, ti fai annientare da una polvere bianca.

I cristiani sono deboli? Se qualcuno ti fa un torto, non riesci a dominare la tua rabbia, ti aggredisce, ti divora e cedi sotto la sua ira. Se la tua vita inizia a prendere vie contorte, ti disperi fino a darti alle fiamme o semplicemente leghi una corda al tuo collo.

I cristiani sono deboli? Tu che deridi, che parli male di coloro che per amore ogni giorno cercano di mettere in pratica la Legge di Dio, forte e dura come una pietra ma tanto chiara da renderti un uomo libero.

I cristiani sono deboli? Tu preferisci seguire la via facile, chi ama Cristo segue la via stretta e si fa strada camminando tra i rovi spinosi e le pietre aguzze.

Tu sei il più debole! Come puoi sconfiggere i tuoi nemici se prima non riesci a vincere te stesso? Mentre ti arrabbi, il cristiano gode la sua pace interiore, mentre tu disperi, il cristiano spera in Colui che tutto può. Mentre tu piangi di dolore, il Cristiano piange lacrime di gioia.

Si i cristiani sono deboli, questa è una santa verità, perchè la loro forza si chiama Cristo Gesù!

Mentre tu combatti te stesso, il cristiano si lascia vincere, dall’amore di Colui che ha vinto la morte.

Ugo