Ho conosciuto Dio e mi ha chiamato per nome
Ho conosciuto Dio non in un momento particolare, stiamo ben certi che Dio si manifesta proprio quando tutto ci sembra buio, anzi impossibile. La cosa che mi ha tanto sorpreso è che pensavo che conoscere Dio fosse la cosa più difficile, più irreale, invece Lui era proprio lì dinanzi a me.
Non riuscivo a vederlo perché lo cercavo in un modo sbagliato. Ogni tanto ci provavo, ma mai lo trovavo, anzi, quello che trovavo era il dio che io stesso costruivo con la mia immagine. Un dio che approvava i miei vizi, che girava la faccia quando sbagliavo. Un dio pronto a dirmi fa come vuoi non importa, tanto ti perdono. Un dio che giustificava il mio egoismo, la mia pigrizia, la mia ingratitudine. Ma quello non era Dio, ero io stesso. Ecco perché spariva dopo qualche pia devozione fatta senza voglia. Ecco perché quando mi sforzavo di cercarlo ( sempre e solo nei momenti in cui ne avevo bisogno) non lo trovavo mai.
L’errore stava nel mio cuore
Non ero tra quelli che dicono che Dio non esiste. Io sapevo benissimo che Lui esisteva, ma non volevo Lui, perché sapevo che dovevo rinunciare a qualcosa che non volevo rinunciare. Io non lo trovavo perché cercavo il dio che a me faceva comodo. La mia vita per questo motivo non cambiava mai, non poteva cambiare perché Dio che è bene assoluto, non c’era.
Quando l’ho conosciuto?
Ho conosciuto Dio solo quando ho trovato la forza di perdere, di rinunciare, di rimettermi in gioco, di ricominciare. Di farmi spogliare da me stesso e rivestirmi di Lui. Ho trovato la forza di dire basta a tutto ciò che giorno dopo giorno mi avvelenava. Ma soprattutto ho trovato il coraggio di dire: VOGLIO CAMBIARE MA DA SOLO NON POSSO. HO BISOGNO DI TE.
Niente di più. Questo è ciò che ho fatto e posso dire che ho conosciuto Dio. Dobbiamo prendere la consapevolezza di dover lasciare il nostro mondo perverso, fatto da noi stessi. Il ricco epulone, era felice di seguire Gesù ma quando il Divin Maestro gli ordinò di lasciare tutto; si RATTRISTO’. Ed è proprio quello che a noi impedisce di conoscere il vero Dio. Proviamo tristezza di dover rinunciare al sesso senza matrimonio. Tristezza di dover essere onesti costi quel che costi. Tristezza di vincere la nostra pigrizia. La tristezza di dover moralmente dire sempre la verità. La tristezza di dover mettere da parte il nostro io, la nostra superbia, e lasciare che sotto ai nostri occhi venga calpestata. Proviamo tristezza al solo pensare di dover rinunciare a tutto ciò che è facile e che costa nulla. Ma non sappiamo che proprio nel rinunciare a tutto questo, noi diventeremo ricchi; perché possederemo Dio stesso.
Se vogliamo veramente conoscere Dio e lasciare che la nostra vita cambi sul serio; bisogna rinunciare a se stessi, metterci completamente nelle sue mani e lasciare che Lui vinca! Come? Semplicemente chiedendolo in preghiera. Non c’è bisogno di andare in chiesa, di metterci appartati: l’incontro avviene nel nostro cuore. Perché è lì che Lui fisserà la sua dimora. Perché è lì che tutto avrà inizio.
Un errore madornale
L’errore che facciamo tutti è quello di pensare che Dio è solo Dio. No, carissimi amici miei, Dio va conosciuto due volte. E la prima è proprio quella di conoscere Dio – Uomo. Il Dio fatto carne che come noi ha sofferto la povertà, ha sofferto la fame, la tristezza, l’angoscia, il dolore, il tradimento ma anche provato compassione, per i più deboli, Lui il nostro Dio che è venuto a noi assumendo la nostra stessa natura. Beh, se vogliamo conoscere Dio, dobbiamo prima conoscerlo nella carne. Il Dio nato in una stalla, il Dio morto su una croce, il Dio che ha vinto la morte. Dobbiamo conoscerlo proprio come si conosce una persona normale, e che giorno dopo giorno impariamo ad amarla, così conoscendo Gesù Cristo, impareremo giorno dopo giorno ad amarlo e sarà spontaneo non peccare mortalmente, sarà spontaneo amare la verità ed odiare le bugie. Pregare non sarà più un fardello noioso ma un bisogno. E morire non ci farà più paura perché sappiamo che oltre c’è la ricompensa: Cristo stesso.
Conoscere Dio non significa rinunciare ma guadagnare. E credetemi, tutto sarà bello. Piangeremo lo stesso ma non da soli ma tra le sue braccia. Affronteremo prove dure ma nella rassegnazione e nell’offerta di sè, non nella disperazione. Tutto sarà per amore. E non ci sarà problema che non verrà risolto; perché c’è Lui. Tutto finalmente avrà un senso e potremo anche noi gridare: HO CONOSCIUTO DIO, quello vero.
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