Grazie Gesù
Un vero cristiano è sempre riconoscente al Signore ed essere pronto a dire “Grazie Gesù”. Solo per il fatto che è morto per noi, per aprirci le porte del suo Regno, dobbiamo ringraziarlo ogni giorno per tutta la nostra vista e prendere esempio dai santi che hanno avuto grande sensibilità e gratitudine.
Ad esempio, Sant’Elisabetta d’Ungheria, aveva accolto in casa sua una povera donna ammalata, alla quale prodigava le cure più efficaci e più tenere. Infatti l’accudiva come se dinanzi a lei non fosse una donna ma Gesù stesso.
Appena migliorata, una mattina la donna povera se ne andò di nascosto portando via tutte le vesti della sua benefattrice. Sant’Elisabetta, accortasene troppo tardi, fu costretta a rimanere a letto non avendo di che coprirsi. Non una parola di sdegno uscì dalle sue labbra, non un proposito di farla punire severamente; disse solo, o meglio, cosi pregò: «Grazie Gesù, di avermi resa in un attimo simile a te: perché anche tu sei stato nudo al mondo, e spogliato e nudo sei stato pure crocifisso». Ed ecco comparire un angelo con un bell’abito nuovo col quale le disse di vestirsi. Ella lo indossò, ma la tradizione aggiunge che, per la finezza di quell’indumento, lo fece cambiare dalle monache di Aldenburg con una veste poverissima.
Hai visto un campo di grano in piena maturazione? Potrai osservare che certe spighe sono alte e rigogliose, altre invece, sono piegate a terra. Prova a prendere le alte, le più vanitose, vedrai che queste sono vuote; invece, prendi le più basse, le più umili, queste sono cariche di chicchi. Da ciò potrai dedurre che la vanità è vuota». Questa è una frase di San Pio da Pietrelcina, che ci fa comprendere che è ricco colui che è piccolo, umile, modesto, e sono proprio loro a saper dire “Grazie Gesù” perché nella loro umiltà riconoscono che ogni cosa è dono di Dio e non delle proprie forze.
Impariamo anche noi da oggi a dire Grazie Gesù! E’ bello dire grazie al Signore ad esempio alla fine dei misteri dolorosi, dove contempliamo la sua passione e la sua morte per noi. DiciamoGli grazie, perché Gesù non era obbligato, poteva lasciarci in balìa del peccato e della nostra sorte di peccatori. Invece ha voluto riscattarci per amore. Ora sta a noi saperci guadagnare quel posto che Lui a ciascuno di noi ha assegnato.
“Grazie Gesù perché sei venuto al mondo per me ed hai scelto una mangiatoia come culla. Grazie perché nonostante il rinnego degli uomini, il continuo umiliarti dei Farisei superbi, tu non ci hai abbandonato. Grazie Gesù perché hai sempre avuto compassione dei poveri, dei deboli, degli emarginati. Grazie Gesù perché hai accettato di morire su una croce per me, e infine, Grazie Gesù perché mi hai reso figlio della tua stessa Madre; Maria.
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