Gli occhi del diavolo
La forte testimonianza di Antonio Taverna, quando i suoi occhi inontrarono per la prima volta gli occhi del diavolo:
Una serata come tante
Una sera di fine inverno, credo fosse il 1995, decisi di far visita a un amico che abitava a 3 km da casa mia, sul bellissimo golfo di Squillace, in una grande villa a pochi metri dall’incantevole mare della Calabria, dove, dopo un vita dedita al divertimento, e dissennata, mi ero rifugiato a ragione della mia profonda conversione a Dio, alla fede cattolica. E finalmente trovai il tempo di leggere la Bibbia, unico libro peraltro concessoci di leggere. Da quel momento in poi la mia vita cambiò radicalmente.
Venne ad aprire la porta la donna del mio amico, col quale conviveva da qualche mese, e vidi che avevano visite. Lei era molto più giovane di lui, che era già stato sposato e aveva avuto una prima figlia (oramai maggiorenne) con la prima moglie e da poco si era separato dalla seconda famiglia dalla quale aveva avuto altri due figli.
Oltre alla sua convivente, c’era un signore piuttosto anziano che parlava con lui in fondo alla stanza, e che aveva l’aria di un bonaccione, mentre dal lato opposto, accanto al caminetto acceso, all’estremità del soggiorno, una signora sui 55 anni, dall’aspetto normalissimo, curato, era completamente assorta a leggere un libro, passeggiava su e giù per la stanza senza alzare lo sguardo, non facendo caso a me che, intanto, venivo, gentilmente, presentato al signore anziano che era in effetti il padre della ragazza del mio amico (la convivente).
Un libro di preghiera
La signora, che ormai avevo capito dovesse essere la madre di lei, ci fece cenno con la mano come per dire “finisco prima di leggere e poi vengo”. Infatti, appena finì di leggere, dopo circa una ventina di minuti, si avvicinò con garbo scusandosi per averci fatto attendere e si presentò spiegandomi che doveva finire di leggere tutte quelle preghiere (era un libricino intero e altri opuscoletti !!!) e che ciò doveva farlo tutti i giorni, asserendo che ogni buon cristiano dovrebbe fare la stessa cosa!
“Pensai tra me e me che allora non ero abbastanza cristiano perché non leggevo nemmeno la decima parte di quel che leggeva lei“.
Ci accomodammo sui divani, di fronte al camino acceso, la ragazza sulla mia sinistra, mentre il padre col mio amico se ne andarono in cucina parlottando, e la madre sulla mia destra, così che, quando parlavo con una, non potevo vedere il viso dell’altra e viceversa.
Continuammo a parlare del più e del meno e anche di religione e della mia profonda fede e conversione, che mi aveva portato a cambiare completamente stile di vita, rinunciando a tutti i piaceri dei sensi (sesso, alcol, soldi, ecc); ma, mentre parlavo con loro, mi sembrò che ci fosse qualcosa che disturbasse la nostra chiacchierata, ma non capivo cosa fosse; avvertivo un forte senso di disagio, quasi malessere, percepivo ininterrottamente qualcosa che non andava bene, ma le due donne continuavano a parlare, alternandosi, senza accorgersi apparentemente, del mio stato di disagio e costringendomi a voltarmi una volta verso l’una e poi verso l’altra .
Qualcosa di strano
La percezione negativa cominciò a farsi sempre più forte, il disagio più profondo, lo feci presente anche a loro domandando se c’era per caso qualcosa che non andava bene, ma senza ricevere risposta alcuna. Intanto, cercando di capire cosa fosse quella strana sensazione di disturbo, sentii come se la mia anima avesse paura di non so cosa.
Loro continuarono a parlare senza dare peso alle mie parole; allora guardai negli occhi prima una poi l’altra donna e percepii nettamente che ciò che dicevano non era quel che pensavano dentro il cuore e che era come se volessero nascondere qualcosa, erano complici. Tutto era falso e negativo intorno a me; i loro occhi, mi sembrò di vederli per la prima volta.
Questa percezione si fece così forte da trasformarsi quasi in male inteso, come assoluto. Ebbi la netta sensazione che quelle due donne non parlassero con la bocca tra loro, ma sopratutto con gli sguardi. Sedevano una di fronte all’altra, mentre io nel mezzo continuavo a girarmi a sinistra e a destra per poterle guardare negli occhi. Quel senso di profondo disagio e inadeguatezza si insinuò nella mia mente, sentivo tanta falistà e continuavo a chiedere “ma cosa sta succedendo”, perché i loro discorsi sono evasivi e perché quegli strani sguardi?
Questo stato durò per circa mezz’ora e le due donne continuarono per tutto il tempo a scambiarsi strane e profonde occhiate, mentre io cominciai a percepire in modo molto netto “il male”; la mia tensione saliva sempre più, ma ancora non capivo cosa mi stesse succedendo, tutto aveva assunto un aspetto quasi surreale.
Gli occhi del diavolo
Ad un tratto, girandomi verso la madre e guardandola fissa negli occhi, mi accorsi che non era più lei a guardarmi, ma qualcun altro. Cosa aveva visto Antonio? Erano gli occhi del diavolo che volevano spaventarlo, ma continua il racconto:
un brivido mi trapassò il corpo, una paura mai provata prima, rimasi in balia di quello sguardo così profondo e terrificante che mi sembrò di dover morire in quell’istante, di morte atroce, erano occhi non umani, non appartenevano a questo mondo, avevano una tale espressione che mi sembrò di intravedere le più profonde viscere della terra. Ciò che mi stava scrutando profondamente nell’anima non era più la donna che avevo affianco, ma un essere che non appartiene al nostro mondo, erano gli occhi del diavolo.
Rimasi senza parole, terrificato per un paio di secondi circa, che a me sembrarono un’eternità, nel vero senso delle parola; ma, poi, ad un tratto mi ricordai che ero così tanto amato da Dio e così vicino a Lui come non mai, e di tutto ciò che avevo letto sul male e su quello che diceva Gesù a proposito del diavolo: “non abbiate paura”. Subito scacciai dalla mia mente tutta la paura perchè Dio è più grande di tutto il male del mondo. Come diceva padre Amorth: “Dio è molto più forte del demonio e lui non può nulla se Dio non glielo permette“.
Dio è più forte
Questo pensiero scacciò definitivamente la paura e ogni dubbio dalla mia mente e dal mio cuore, continuai a parlare con loro senza paura certo dalle protezione del mio Dio. Quell’essere tremendo, che aveva usato gli occhi di quella povera donna infelice per terrorizzarmi, d’un tratto sparì. Non dissi nulla di quel che avevo visto e feci come se nulla fosse.
Più tardi, nel congedarmi da loro, la madre mi diede dei consigli per essere un buon cristiano e mi mise in mano alcuni opuscoli e il libricino, che stava leggendo quando ero giunto lì, raccomandandomi di doverli leggere tutti ogni giorno.
Combinazione volle che il giorno seguente, io con il gruppo del Rinnovamento nello Spirito, che io stesso avevo fondato su in paese insieme alle suore dell’asilo, dove ci incontravamo tutte le settimane, dovessimo andare sulle montagne della Sila (eravamo una diecina tra ragazzi e ragazze).
Un vero paradiso
Infatti, avevo pregato suor Katy (un angelo!) di organizzare questo incontro già mesi prima, con un esorcista che faceva il parroco in un piccolo paese sulle montagne. Raggiungemmo il paese situato a quasi 1000 metri di altitudine; c’era una chiesa grande con delle scalinate doppie, le salimmo, ansiosi e curiosi di incontrare per la prima volta un esorcista. Quando entrammo in chiesa erano circa le 9 del mattino (ci eravamo alzati molto presto per arrivare in tempo per la messa domenicale).
Appena entrati, fu come essere arrivati in Paradiso: c’erano tantissimi bambini piccoli e giocosi, allegri e chiassosi, come solo loro sanno essere, non sembrava di essere in un a chiesa, ma nel giardino di Dio. Erano veramente tanti, più di cento senz’altro, non c’erano adulti e in fondo, davanti all’altare, un omone grande e grosso faceva contrasto con tutti quei bambini cosi piccoli: l’esorcista. Seguimmo la Santa Messa con fervore e pieni di gioia per il privilegio di partecipare, noi unici adulti, tra tutte quelle anime candide.
L’esorcista
Alla fine della messa, ci fece cenno di seguirlo nella sacrestia dove un camino acceso faceva scoppiettare la legna un pò verde. Dopo le presentazioni e dopo aver parlato per un bel pò, prima di andare via, mi avvicinai a lui per chiedergli consiglio su ciò che mi era accaduto la sera prima. Gli raccontai tutto l’accaduto e gli feci vedere gli opuscoli con il libricino che mi era stato donato con le raccomandazioni del caso.
L’Omone, faceva impressione tanto era alto e grande, ma era di una gentilezza tale che sembrava rassicuraci, mi fece delle domande precise sulla persona che mi aveva dato gli opuscoli, mentre li osservava con noncuranza e disse “e in quel paese fa la farmacista? Si chiama così e cosi?“.
Risposi di sì a tutte le sue domande, di cui sembrava già conoscere le risposte, e poi disse “lascia perdere quella donna e sua figlia; sono state in cura da me, soprattutto la madre, per diversi mesi, ma non sono riuscito ad aiutarle; hanno partecipato a sedute spiritiche, si sono lavate i piedi con l’acqua Santa, hanno fatto…, eccetera” poi aggiunse “ti confesso che anch’io a volte ho avuto paura; quando ci si trova faccia a faccia col demonio vengono i brividi“.
Mi pregò di avvicinarmi accanto al camino e di recitare insieme delle preghiere di esorcismo mentre buttava nel fuoco ardente tutto ciò che avevo ricevuto da quella donna!
Ci salutammo calorosamente e andai via. Solo mesi dopo capii che il demonio voleva scoraggiare la mia fede. Quello fu il primo grosso attacco, che mi segnò profondamente, ma mi rafforzò ancora di più nella fede. Da quel momento si allontanò da me.
Questa testimonianza ci fa comprendere che gli occhi del diavolo per quanto paura possono farci, Dio è più forte e non dobbiamo temere.
Tratto dal testo di Carlo Di Pietro e Don Marcello Stanzione “Tutto sui Diavoli“
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Prego il nostro Signore Gesù affinché non cada più in tentazioni e per la mia famiglia
Chiedo umilmente la grazia della conversione della mia famiglia🙏