Errori nella recita del rosario da non commettere mai
Il santo Rosario non è una preghiera bellissima ma meravigliosa, ci sono errori nella recita del rosario da non commettere mai. Scopriamo subito quali sono e come evitarli:
Il primo errore da non commettere nella recita del rosario è la noia. Attenzione, non stiamo parlando della noia, nel senso stretto ma di quella che abbiamo tanta voglia di recitarlo ma mentre preghiamo veniamo colpiti da sbadigli, da distrazioni, ecc ecc. Attenzione, solo se volontariamente commessi, possono essere intesi come errori, ma se mettiamo la nostra buona volontà, quindi non dipende da noi, non commettiamo nessun errore. Satana vuole banalizzare il santo rosario, quindi non diamogliela vinta. Un secondo errore nella recita del rosario infatti è quello di vederla come una preghiera sterile, ripetitiva, senza sentimenti…. non è così! Satana vuole convincerci che sia tempo sprecato. La verità è che questa bellissima preghiera, è così potente da far tremare l’inferno intero.
Un altro errore è di chi recita il Rosario meccanicamente in modo coscienzioso, usando un tono uniforme tra il melanconico ed il rassegnato. Ciò sarebbe la parodia della preghiera, tanto più che il Rosario ha uno stile popolare e familiare: una conversazione con Maria, nostra Madre e, in sua compagnia, con Dio nostro Padre del Cielo.
Che dire di quelle persone o comunità che sembrano inseguire il record della velocità? Quando mi imbatto in simili esperienze, mi viene spontanea tra i denti l’espressione «Povera gente!» e «povera Madonna, come farà a non impazientirsi?». Ci si libera in fretta da un impegno antipatico, e si imbroglia velocemente un discorso quando non ci si vuol comprendere. Questi comportamenti dovrebbero essere estranei a chi vuol offrire uno splendido mazzo di rose alla nostra bellissima Mamma del Cielo. Rimane sempre attuale il detto che «piuttosto che pregar male, è meglio… pregar bene!».
Dio, e con Lui tutto il Paradiso, non è chiacchierone. La sua unica Parola è pronunciata nel silenzio. Ama però la nostra conversazione, nonostante la differenza infinita che ci distingue, perché il suo amore ci risucchia nel vortice della sua pace. Ma non ama le nostre chiacchiere lette (fosse anche sui Sacri Libri) dette o cantate, quando sono soltanto parole che non partono dal cuore o che in esso non sono amorevolmente accolte.
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