Dove pregare il Rosario?
La bellezza della preghiera del Santo Rosario è proprio questa: E’ una preghiera libera senza troppi vincoli.
Molti si chiedono dove pregare il rosario? Devo per forza stare in chiesa? La risposta è no!
Il santo Rosario lo possiamo pregare ovunque ci piaccia. Ci sono stati santi che lo pregavano camminando per strada. Possiamo quindi recitarlo dove vogliamo anche nell’autobus, in auto mentre guidiamo, quando siamo nell’attesa dal medico ecc ecc. Come vedete non ci sono limiti e vincoli.
Dire infatti dove pregare il Rosario è come se dicessi, quando posso amare Maria? Il Santo Rosario è una di quelle preghiere predilette della santa Vergine, ogni volta che preghiamo il Rosario è come dirle: Ti amo. Mica diciamo o dimostriamo il nostro amore alla persona che amiamo solo in un luogo? No, anzi, lo diciamo ovunque.
Il Rosario però recitato in chiesa dinanzi al Santissimo Sacramento, permette di acquistare l’indulgenza plenaria.
Va bene dappertutto
Uno dei pregi più caratteristici e più utili del S. Rosario è quello di poter essere recitato dovunque. Tenere in mano una coroncina e sgranarla piamente, è cosa che può farsi in ogni luogo, per le strade o sul treno, nei momenti di attesa in una sala d’aspetto o alla fermata del pullman, durante la fila allo sportello delle poste o salendo le rampe di una scalinata, stando fermo a riposo o guidando la macchina…
Pensiamo a S. Antonio M. Claret, che da giovane, lavorando nel cotonificio, recitava con gli operai il Rosario, mentre manovrava le macchine. E anche durante le pause alle sedute del Concilio Ecumenico Vaticano II, mentre tutti uscivano dall’aula conciliare per fare due passi o prendere un caffè, si vedeva Don Giacomo Alberione restare al suo posto, in ginocchio, a recitare Rosari.
Il S. Rosario può essere recitato da solo o in gruppo, con i grandi o con i piccoli, a voce alta o in silenzio. La recita del S. Rosario non esige nessun apparato di cerimonie o di riti, né cambia in nulla se fatto per i vivi o per i morti, al letto di un moribondo o presso la culla di un bimbo… Davvero il Rosario è una preghiera stupenda, la più semplice e universale.
È vero che il posto ideale per la recita del Rosario resta sempre la chiesa, in ginocchio accanto al Tabernacolo o presso l’altare di Maria SS., come faceva ogni giorno, per ore e ore, P. Pio da Pietrelcina. Ma quando ciò non sia possibile, in qualsiasi luogo l’anima può mettersi alla presenza di Maria, rivolgersi a Lei con la pia recita delle Ave Maria.
E anche in questo i Santi ci dimostrano con i loro esempi che il Rosario va bene dappertutto, non è condizionato da ambienti od orari, si colloca agevolmente in tutti i luoghi e a tutte le ore.
Il rosario per le strade
In particolare, possiamo dire che la recita del S. Rosario fatta silenziosamente mentre si cammina o si viaggia, è stata l’occupazione più solita fra i Santi.
Alcuni Santi lo dimostrarono anche esternamente passando di strada in strada con la corona sempre in moto fra le dita.
S. Giovanni Battista de La Salle camminava sempre con la corona in mano; non solo, ma fece persino obbligo a tutti i suoi figli di percorrere le vie delle città recitando di continuo il Rosario.
S. Luigi M. Grignion de Montfort ebbe il Rosario come compagno inseparabile dei suoi interminabili viaggi missionari, santificando con le Ave Maria le strade e le regioni della Francia.
S. Filippo Neri, S. Felice da Cantalice, S. Alfonso de’ Liguori, S. Antonio M. Claret, e tanti altri, non facevano certamente mistero del loro camminare o viaggiare recitando Rosari senza numero.
Era bello vedere S. Leonardo da Porto Maurizio tornare la sera in Convento, dopo le fatiche apostoliche, recitando il Rosario tutto assorto e sereno. Lo stesso, era uno spettacolo edificante vedere il giovane S. Giovanni Berchmans con altri giovani confratelli recitare devotamente il Rosario per le vie della città.
S. Carlo da Sezze, andando e venendo dalla campagna, recitava sempre la corona. E il Servo di Dio P. Anselmo Treves, se incontrava qualcuno per via, era solito chiedere: «Ha fatto buona passeggiata?… Ha seminato molte Ave Maria per la strada?». San Corrado da Parzhan, l’umile cappuccino della Baviera, radunava i ragazzi per le strade e recitava con essi il Rosario in pia processione che edificava tutto il paese.
Santa Giovanna d’Arco era molto facile scorgerla tutta assorta mentre cavalcava accanto al suo re. Fu lo stesso re a chiederle una volta che cosa stesse «sognando» mentre cavalcava così raccolta e silenziosa: «Gentil Sire, – rispose l’eroina – sto recitando il Rosario». Ai nostri tempi, Santa Bertilla Boscardin a Vicenza, San Massimiliano M. Kolbe a Roma, Don Dolindo Ruotolo a Napoli, attraversavano le vie della città recitando Rosari.
S. Giuseppe Cafasso racconta che un giorno, al mattino molto presto, incontrò per le vie di Torino una vecchietta tutta raccolta. Il Santo si avvicinò e le disse: «Come mai, mia buona vecchietta, per la via a quest’ora?». «Passo a pulir le strade» – rispose la vecchietta. Stupito, il Santo chiese: «Che cosa vuol dire?». «Questa notte è stato carnevale, e si sono commessi tanti peccati. Perciò, io passo recitando il Rosario, per purificare le strade da tanti peccati». Bravissima vecchietta! Che dire oggi delle nostre strade?… Corruzione, scandali, sconcezze sui muri, sulle persone, nei gesti, nelle parole (bestemmie, turpiloquio), nelle canzoni… Non sarebbe, oggi, tanto più necessario passare con la corona del Rosario in azione per purificare queste strade del mondo appestate di peccati?
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