Dio realizza il suo disegno: la divina provvidenza
La creazione ha la sua propria bontà e perfezione, ma non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta. E’ creata «in stato di via» verso una perfezione ultima alla quale Dio l’ha destinata, ma che ancora deve essere raggiunta. Chiamiamo divina provvidenza le disposizioni per mezzo delle quali Dio conduce la creazione verso questa perfezione. «Dio conserva e governa con la sua provvidenza tutto ciò che ha creato, “essa si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa” (Sap 8,1). Infatti “tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi” (Eb 4,13), anche quello che sarà fatto dalla libera azione delle creature».
La testimonianza della Scrittura è unanime: la sollecitudine della divina Provvidenza è concreta e immediata; essa si prende cura di tutto, dalle più piccole cose fino ai grandi eventi del mondo e della storia.
Con forza, i Libri Sacri affermano la sovranità assoluta di Dio sul corso degli avvenimenti: «Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole» (Sal 115,3); e di Cristo si dice: «Quando egli apre, nessuno chiude, e quando chiude, nessuno apre» (Ap 3,7); «Molte sono le idee nella mente dell’uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo» (Prv 19,21). 304 – Spesso si nota che lo Spirito Santo, autore principale della Sacra Scrittura, attribuisce alcune azioni a Dio, senza far cenno a cause seconde. Non si tratta di «un modo di parlare» primitivo, ma di una maniera profonda di richiamare il primato di Dio e la sua signoria assoluta sulla storia e sul mondo educando così alla fiducia in lui. La preghiera dei salmi è la grande scuola di questa fiducia.
Gesù ci chiede un abbandono filiale alla provvidenza del Padre celeste, il quale si prende cura dei più elementari bisogni dei suoi figli: «Non affannatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?” (…). Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta» (Mt 6,31-33).
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