Dio è amore cosa vuol dire?
Tutti diciamo e soprattutto sappiamo che Dio è amore, d’altra parte lo dice anche San Giovanni evangelista che Dio è amore. Ma sappiamo veramente cosa vuol dire? Il suo amore è tipico dell’amoe umano? In realtà si riferisce a un amore molto più profondo rispetto alla definizione offerta dal mondo.
Dio è amore puro
L’amore può essere definito in vari modi e ahimè spesso viene definito amore ciò che in realtà è solo interesse e perversione. Il mondo ha dato tante sfumature che man mano ha cambiato il colore vero dell’amore puro. Dio è amore, ma non un amore di interesse ma disinteressato, quell’amore che ama e basta, senza vedere chi sei e cosa fai, senza pensare se lo ricambi o meno. Inoltre, l’amore nostro umano per intenderci, è spesso legato ai sentimenti di una persona per un’altra, sentimenti romantici, affetto familiare, passionale ecc ecc.
Questa definizione dell’amore può rendere confusa l’affermazione “Dio è amore”. C’è da chiedersi:
- Dio è un sentimento?
- Dio si rende presente nei sentimenti calorosi e confusi del romanticismo o dell’affetto?
- Cosa significa che “Dio è amore”?
Benedetto XVI ha risposto a questa domanda con la sua enciclica dallo stesso titolo: Dio è amore, Deus caritas est.
Dio è Eros e Agape
In quell’enciclica, Benedetto XVI affermò che Dio “ama, e questo suo amore può essere qualificato senz’altro come eros, che tuttavia è anche e totalmente agape”.
Benedetto XVI definisce questi termini greci collegati all’amore mostrando che Dio ci ama in entrambi i modi:
Eros come termine per significare l’amore « mondano » e agape come espressione per l’amore fondato sulla fede e da essa plasmato. Le due concezioni vengono spesso contrapposte come amore «ascendente » e amore « discendente ».
Anche se a prima vista può sembrare che questi due tipi di amore siano opposti l’uno all’altro, Benedetto XVI sostiene che insieme formano la vera definizione di Dio è amore.
Eros e agape sono inseparabili
In realtà eros e agape amore ascendente e amore discendente non si lasciano mai separare completamente l’uno dall’altro. Quanto più ambedue, pur in dimensioni diverse, trovano la giusta unità nell’unica realtà dell’amore, tanto più si realizza la vera natura dell’amore in genere. Anche se l’eros inizialmente è soprattutto bramoso, ascendente fascinazione per la grande promessa di felicità nell’avvicinarsi poi all’altro si porrà sempre meno domande su di sé, cercherà sempre di più la felicità dell’altro, si preoccuperà sempre di più di lui, si donerà e desidererà esserci per l’altro.
Così il momento dell’agape si inserisce in esso; altrimenti l’eros decade e perde anche la sua stessa natura. D’altra parte, l’uomo non può neanche vivere esclusivamente nell’amore oblativo, discendente. Non può sempre soltanto donare, deve anche ricevere.
L’amore di Dio è appassionato
Dio ci ama con un amore appassionato, che è personale e intimo. Allo stesso tempo, il Suo amore per noi è un dono di sé, un amore che sacrifica tutto per il bene dell’altro. In questo modo, Dio è tanto eros quanto agape, un amore intimo e appassionato che è autosacrificale per natura.
L’amore di Dio è profondo e insondabile. Possiamo sperimentarlo ogni volta che amiamo Dio e gli altri con il tipo d’amore che va al di là dei sentimenti intensi e confusi.
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