Come pregare bene? Ce lo insegna il Curato d’Ars
Quante volte abbiamo pregato ma con insoddisfazione? Forse perché sono più le parole che la fede? Allora come pregare bene affinché Dio possa ascoltarci? Affinché possiamo sentirci pieni della sua pace? In questo artciolo possiamo leggere alcuni suggerimenti che provengono da un grande santo; San Giovanni Maria Vianney.
La preghiera è un cammino non una formula magica
Partiamo subito nel dire che la preghiera è un cammino intriso di mistero e significato profondo, un colloquio con Dio che si sviluppa e si evolve nella vita di ogni credente. Tra i molti esempi luminosi di persone che hanno abbracciato con fervore questo atto di comunione con Dio, spicca la figura del Santo Curato d’Ars, (San Giovanni Maria Vianney).
La sua esperienza di preghiera ci offre un’opportunità unica per esplorare le dimensioni più autentiche e profonde di questo rapporto con il Signore. In questo testo, capiremo come pregare bene, e ce lo dice proprio il Curato d’Ars, facendoci comprendere che la preghiera è molto più di una semplice formula o un elenco di parole recitate, ma piuttosto uno slancio del cuore e uno sguardo di fede verso il cielo.
Ecco i punti fondamentali da esaminare e seguire:
Prima di comprendere come pregare bene:
Esaminiamo la nostra vita di preghiera
Dovremmo esaminare la nostra vita di preghiera sulla base di queste esperienze del Curato d’Ars.
- La natura della preghiera: La preghiera a volte può creare confusione, specialmente quando la preghiera è descritta in molti modi. Forse ci è stato detto che la preghiera consiste nel “recitare delle formule come il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria al Padre ecc ecc. Tali preghiere sono davvero eccellenti ma se vogliamo comprendere, come pregare bene, dobbiamo allora capire che non sono le formule a rendere la nostra preghiera buona.
- La preghiera come slancio del cuore: Queste preghiere sono perfette, come ho già detto ma non rappresentano l’unico modo di pregare. Infatti per costruire la nostra vita spirituale c’è bisogno di slancio del cuore, nella nostra preghiera. Cioè aprire la nostra mente, la nostra anima e dire al Signore ciò che sentiamo. Questo modo di fare, ci aiuterà a superare molte prove nella vita, Dio spesso ci chiama a qualcosa di più profondo. Santa Teresa di Lisieux è citata nel Catechismo della Chiesa Cattolica dicendo: “Per me la preghiera è uno slancio del cuore; è un semplice sguardo rivolto al cielo, è un grido di riconoscimento e di amore, che abbraccia insieme la prova e la gioia» (CCC 2558). La Santa di Lisieux in modo facile ci ha spiegato come pregare bene!
- La preghiera come contemplazione: Come pregare bene? Un altro modo è la contemplazione. Anche se questa può sembrare una visione semplicistica della preghiera, arriva al nocciolo di ciò che essa è veramente. La preghiera deve essere una relazione d’amore, e spesso anche un semplice sguardo della persona amata può infiammarci di sentimenti sinceri.
Esperienza simile nella vita di San Giovanni Maria Vianney
Anche il Catechismo ricorda una storia simile della vita di San Giovanni Maria Vianney. La contemplazione è uno sguardo di fede, fisso su Gesù. “Io lo guardo e lui guarda me”: così diceva il grande ed umile santo di Ars.
A volte questo è tutto ciò che dobbiamo fare durante la preghiera. Abbiamo semplicemente bisogno di guardare Gesù e lasciare che Lui ci guardi a sua volta. San Giovanni Vianney esprime con parole sue un sentimento simile in una preghiera da lui composta:
Lasciare che Dio ci guardi con amore
Quando esaminiamo la nostra vita di preghiera, usiamo queste esperienze di San Giovanni Maria Vianney per scoprire quanto siamo vicini a Dio. Ci fermiamo e lasciamo che Dio ci guardi con amore? Sentiamo la sua presenza travolgerci?
Semplicità nella preghiera: Non dobbiamo complicare la vita, perché la preghiera è più semplice di quanto crediamo. A volte, abbiamo solo bisogno di riposare e lasciare che l’amore di Dio ci superi.
Conclusione:
L’eredità spirituale del Santo Curato d’Ars ci ricorda che la preghiera è un viaggio interiore che va al di là delle formule e delle parole. È una relazione d’amore, un dialogo intimo tra l’anima e il suo Creatore. Riflettendo sulle sue esperienze, scopriamo che la preghiera autentica richiede umiltà, fiducia e apertura all’amore di Dio. A volte, lasciare che Dio ci guardi con amore e semplicemente riposare nella sua presenza può essere più significativo di qualsiasi richiesta o supplica.
Attraverso l’esempio del Santo Curato d’Ars, siamo ispirati a esaminare la nostra vita di preghiera, abbracciando l’autenticità e la semplicità in questo rapporto intimo con Dio. In questa semplice contemplazione, troviamo la forza per superare le prove della vita e l’abbraccio dell’amore divino che ci riempie di gioia e serenità.
Ecco, se ti stavi ponendo la domanda su come pregare bene, la risposta è: Prega col cuore, guarda il Signore, ama.
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