Chi sono gli Arcangeli
La differenza tra Angeli e Arcangeli
La parola Arcangelo deriva dal latino “archangelus” significa “ primo, principale o capo” e, angelos che significa “messaggero di Dio”, perciò gli arcangeli sono i principali messaggeri di Dio. Quindi sono al di sopra degli Angeli. lavorano sull’essere umano ad un livello più profondo. Gli Arcangeli, hanno un compito molto più significativo e se vogliamo anche più arduo rispetto ai semplici Angeli.
Ogni Arcangelo rispecchia un particolare di Dio, ad esempio, San Michele che è il capo di tutti gli Arcangeli, rappresenta la giustizia di Dio, San Gabriele, la volontà di Dio mentre San Raffaele, terzo Arcangelo importante, rappresenta l’energia, la forza guaritrice di Dio. Ci sono altri nomi che figurano tra gli Arcangeli ma non vengono nominati, come Uriele, Gaudiele, Sealtiele e Barachiele.
Michele è considerato il comandante dell’esercito. L’Antico Testamento lo presenta come «il gran principe» (Daniele 12,1) e il difensore del popolo di Israele: «Michele, uno dei principi supremi, mi è venuto in aiuto» (Daniele 10,13). è il capo delle schiere angeliche, che contrastano gli angeli ribelli: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago»
Gabriele viene considerato l’ambasciatore per eccellenza di Dio. Viene di solito rappresentato con un giglio in mano o con una lanterna, simbolo di luce, lui che è portatore e ambasciatore della Volontà di Dio agli uomini. Nel Nuovo Testamento appare in due circostanze. Dapprima nel Tempio di Gerusalemme, al sacerdote Zaccaria: «La tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni» (Luca 1,13.19). Quindi, sei mesi più tardi, alla vergine Maria: «L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret» (Luca 1,26-27).
Raffaele è ritenuto dalla tradizione l’angelo che guarisce le infermità fisiche e spirituali. in mano un calice contenente una bevanda medicamentosa. La tradizione popolare gli attribuisce la protezione di viaggiatori, marinai, farmacisti, fidanzati e giovani sposi. Il suo nome è segnalato unicamente nell’Antico Testamento, dove il Libro di Tobia ne racconta il costante intervento in favore di Tobi e dei suoi cari. Raffaele è inoltre considerato l’avversario di Asmodeo, il demone che nell’apocrifo Testamento di Salomone si presenta come il nemico dell’unione coniugale.
Tutti questi nomi si potevano leggere, ancora agli inizi del Settecento, sotto altrettanti arcangeli raffigurati in un quadro della chiesa romana di Santa Maria della Pietà in piazza Colonna. Quelle fonti attribuirebbero a Uriele un’importanza tale da inserirlo addirittura nella compagnia dei primi quattro spiriti che stanno sempre intorno al trono di Dio. Una preghiera del Talmud recitava infatti: «Nel nome del Signore, Dio d’Israele, sia Michele alla mia destra, Gabriele alla mia sinistra, dinanzi a me Uriele, dietro a me Raffaele, e sopra la mia testa la divina presenza di Dio». Il suo nome in ebraico deriva da hur (luce, fuoco) ed Elohim (Dio), a significare «luce di Dio» o «fuoco di Dio»: egli dunque sarebbe incaricato di portare all’umanità la conoscenza e la comprensione del Divino e perciò veniva anche definito angelo «della presenza» o «della salvezza».
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