I 15 privilegi dell'Ave Maria
Dio nella sua benevolenza concede a chi con amore e devozione recita l’Ave Maria, 15 privilegi. Questi privilegi sono 15 perchè è il numero delle parole che compongono questa preghiera stupenda e tanto amata dalla Madonna.
L’Ave Maria è composta da 15 straordinarie parole, e mai a nessuno venga in mente di togliere un solo apice da tale celestiale preghiera: ed ora, ecco, ti farò ammirare i frutti e i benefici altrettanto meravigliosi contenuti nell’Ave Maria
1. Quando diciamo “Ave”, domandiamo a Maria la grazia, della liberazione dalla maledizione del danno di Eva;
2. Quando diciamo “Maria”, ovvero, Colei che rifulge di Luce, domandiamo a Lei la grazia di luci interiori, per conoscere nel profondo la realtà delle cose;
3. Quando diciamo “Piena”, domandiamo a Lei la grazia dello Spirito Santo fino alla Sua Pienezza e ne esaltiamo la straordinaria perfezione che rifulge in Maria SS.;
4. Quando idiciamo “Grazia”, domandiamo a Lei, che sia concesso ai servi più devoti di Maria, uno speciale dono di Grazia;
5. Quando diciamo: “Il Signore”, esaltiamo la perfetta Unione della Volontà di Maria Santissima con la Volontà di Dio, e chiediamo a Lei la grazia di unire la nostra volontà al “Signore”, dal momento che “Cristo ci ha liberati dalla schiavitù” (Gal. 4,31);
6. Quando diciamo: “è con te”, domandiamo a Lei la grazia della protezione di Dio in questa vita terrena;
7. Quando diciamo: “benedetta”, esaltiamo la Benedizione dell’Angelo a Maria, e domandando a Lei, la grazia di essere benedetti, dai nostri Angeli Custodi.
8. Quando diciamo: “sei Tu”, esaltiamo i Privilegi della Madre di Dio rispetto a tutte le altre donne,;
9. Quando i Rosarianti pregano: “fra le donne”, esaltiamo la straordinaria superiorità della Madre di Misericordia “su tutte le donne”, e chiediamo a Lei la grazia della Misericordia;
10. Quando diciamo: “e benedetto”, domandiamo a Lei la grazia di una speciale benedizione del Figlio di Dio, che lodiamo 150 volte al giorno con le 150 Ave Maria (tre rosari), affinché Egli benedica coloro che lo benedicono;
11. Quando diciamo: “è il frutto”, onoriamo Gesù, il frutto per eccellenza di Maria, e domandiamo a Lei la grazia del Frutto della Vita, della Grazia e della Gloria;
12. Quando diciamo: “del seno”, noi lodiamo Maria, nobile e purissimo Tempio della Verginità e Dimora della Trinità, e domandiamo a Lei il compimento di questa vita corporale, nelle pie opere e nella buona sorte, per raggiungere la salvezza eterna;
13. Quando nell’Ave Maria diciamo: “Tuo”, domandiamo la grazia di una speciale amicizia con Maria ed il dono di una delle Sue eccelse Virtù;
14. Quando nell’Ave Maria diciamo: “Gesù”, domandiamo a Lei la grazia della salvezza del corpo e dello spirito: “Egli infatti salverà dai loro peccati, il suo popolo” (Mt. 1,21);
15. Quando diciamo: “Cristo”, ovvero “l’Unto di Dio”, domandiamo a Lei la grazia di accostarci, per tutta la vita, con sommo onore ai Sacramenti, e di uscire degnamente da questa vita, dopo esserci pentiti e aver chiesto perdono dei peccati nella Confessione, nutriti dal Viatico e Unti dall’Olio Santo.
Nella celestiale Ave Maria sono racchiusi non soltanto questi, ma molti altri beni di valore superiore, i quali eccellono in Maria, la Piena di Grazia.
Infatti i Rosarianti (i devoti del Santo Rosario), con quotidiana venerazione, onorano e lodano Maria Piena di Grazia, ed altrettante volte, nelle Sante Parole dell’Ave Maria, rievocano piamente e umilmente le grazie che tali parole contengono, ed offrono le stesse parole alla Vergine, affinchè le accolga nel proprio Tesoro, come coppe ricolme di opere buone.
Dalle cose finora dette, due sono le cose meravigliose da sottolineare:
La prima è la dignità, il valore, l’efficacia, le celestiali ricchezze e la Sacralità dell’Ave Maria;
La seconda è la felicità dei Rosarianti, che grazie alla loro volontà e devozione ha permesso che essi fossero conquistati dalla grandezza e dalla bellezza del Rosario.
Con il Rosario, e per mezzo del Rosario, si dimora come sul corso di un fiume, il quale allieta la Città di Dio e “la Sua Santa Dimora” (Sal. 45,5): una Dimora, che si comprende facilmente, sarà sempre come un giardino irrigato. Ecco, il fiume è vicino a te, o Rosariante, che offri ogni giorno a Maria una ghirlanda di tre cinquantine di fiori, di tre generi diversi: la prima cinquantina, di Rose e di Gigli; la seconda cinquantina, di Gemme; la terza e ultima cinquantina, di Stelle. Chi non crederà che le parole dell’Ave Maria superano di gran lunga le rose in bellezza, le gemme in preziosità, le stelle in splendore?
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