Il grande aiuto dell’angelo custode
L’angelo custode è l’amico più fedele e ogni volta che lo invochiamo con fiducia, vi assicuro che interviene. Ne ho viva esperienza, agisce istantaneamente e con sorpresa e meraviglia vi accorgete del suo intevento. Con questo voglio cogliere l’occasione per dire grazie al mio angelo che mai mi abbandona. Approfondiamo però questo aspetto del suo soccorso, di cosa fa realmente il nostro Angelo.
In diversi passi della Sacra Scrittura, si parla della presenza di Angeli che guidano il cammino di una persona come nel caso di Tobia che viene visibilmente guidato dall’Argangelo Raffaele e di San Pietro: “Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione” (At 12,7-9). Da questo fatto possiamo dedurre che comunque anche altri angeli come gli Arcangeli, vengono in nostro soccorso. L’Angelo che soccorse San Pietro si suppone sia stato proprio il suo Angelo custode.
San Tommaso dice:
San Tommaso dice che ogni uomo ha il suo Angelo custode e ne porta la motivazione: “Finché vive in questo mondo, l’uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Lungo la strada, molti pericoli incombono su di lui, sia dall’interno che dall’esterno. Quindi, come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà un angelo custode all’uomo, finché dura il suo stato di viatore. Quando invece sarà giunto al termine della strada, allora l’uomo non avrà più un angelo custode; ma avrà in cielo un angelo conregnante, o nell’inferno un demonio tormentatore” (Somma teologica, 113, 4). Dice anche che l’Angelo gli viene affidato fin dalla sua nascita (Ib., 5). Finché è nel grembo materno l’angelo che custodisce la madre, custodisce pure il bambino chiuso nel suo seno. Alla nascita invece, quando esso si separa dalla madre, gli viene assegnato un angelo custode particolare, come insegna S. Girolamo” (Ib., ad 3).
Ora entriamo nel vivo della questione
Ecco i servizi dell’Angelo custode: La custodia è ordinata, come a suo ultimo e precipuo effetto, a illuminare l’uomo per via d’insegnamento. Quindi l’angelo di ogni persona serve a custodirci, a illuminarci, a spingerci a fare il bene ed evitare il male.
San Bernardo dice che nei confronti dell’Angelo custode dobbiamo avere tre atteggiamenti.
- Il primo è di riverenza per la sua presenza. Questo pensiero deve indurci a non fare davanti a lui quello che non oseremmo fare davanti ad un grande personaggio di questo mondo.
- Il secondo è la devozione o affetto per la benevolenza con cui incessantemente ci aiuta.
- Il terzo è la fiducia per la custodia che esercita su di noi.
Come possiamo dedurre, dobbiamo sempre ringraziare il nostro angelo custode perché mattina e giorno veglia su di noi. Ovviamente sta a noi seguirlo o meno, ma se ci accorgiamo che il suo aiuto viene meno è solo perché noi abbiamo rifiutato il suo aiuto. Come? Peccando volontariamente e deliberatamente. Bestemmiando Colui che ce lo ha donato. Infliggendo male su male al prossimo. Insomma queste azioni sono come per dire al nostro angelo: NON VOGLIO IL TUO AIUTO!
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